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Aracataca, nuova avventura in bici per Jovanotti: “In Colombia eravamo clandestini”

Jovanotti torna su RaiPlay con il suo nuovo viaggio in bici in Sud America, filmato interamente con una piccola action camera. “Siate scomodi, rischiate la vita”, dice l’artista, parlando dei pericoli corsi durante il viaggio.
A cura di Andrea Parrella
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Arriverà nei prossimi giorni su RaiPlay "Aracataca – Non voglio cambiare pianeta 2", nuovo viaggio di Jovanotti in bicicletta in Sud America, nello specifico nei territori dell'Amazzonia colombiana e dell’Ecuador. Il cantante, a tre anni dall'esperienza di "Non voglio cambiare pianeta", che documentava la sua traversata in solitaria in bicicletta, torna a pedalare con 22 puntate, ciascuna della durata di circa quindici minuti, che usciranno in due diversi giorni. Le prime 11 puntate usciranno, infatti, lunedì 24 aprile, mentre le altre 11 invece saranno disponibili a partire da lunedì 1° maggio.

Un progetto che segue le stesse logiche del precedente, riprese realizzate senza particolari supporti se non una piccola action camera sulla bicicletta e un cellulare. Circa 70 ore di girato musicate da Jovanotti con canzoni inedite, che per il momento si potranno ascoltare solo guardando Aracataca. Questa mattina Jovanotti ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione della sua nuova avventura, in presenza della direttrice di RaiPlay Elena Capprelli e il direttore Rai Distribuzione, Marcello Ciannamea, che hanno raccontato il successo della precedente esperienza attraverso i numeri esorbitanti realizzati in piattaforma, quando si era in piena prima ondata di pandemia: "5,5 milioni di visualizzazioni e 600 mila ore di visualizzazione", spiega Capparelli, aggiungendo nel dettaglio: "Le prime 12 ore fecero un milione di visualizzazioni e gli utenti che entravano in piattaforma guardavano tutte le puntate. Fecero 5 milioni di telespettatori dopo giorni".

Poi parola a Jovanotti, che ribadisce il valore del viaggio in bicicletta e in solitaria, l'idea di mettersi in discussione sempre: "A volte uno si dimentica di vivere. Viaggiare ti fa cambiare prospettiva e così la prospettiva si manifesta. Non rinunciate a viaggiare perché oggi tutto sembra nelle relazioni di un telefonino o nelle relazioni strette che hai. Uscite dalla comunità: siate scomodi, rischiate la vita e rischiate di cambiare idea rispetto al mondo. Leggete il più possibile: dai giornali ai libri, alle riviste. La natura del potere è quella di volerci tristi perché così siamo molto manipolabili. Per dialogare con il potere, bisogna cercare di non essere tristi”. 

A proposito di rischio, Jovanotti ricorda un aneddoto del suo viaggio: "In Colombia eravamo inconsapevolmente clandestini. Mi hanno messo in contatto con un colonnello che si trovava in ambasciata a Bogotà: non mi immaginavo che fosse così pericolosa. Lui era stupito che noi girassimo per il Paese in bicicletta: si era già visto il film con il rapimento di Jovanotti. Nei suoi occhi ho visto il panico". 

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