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Tale e Quale Show 2022

Antonino Spadaccino: “Prima di Tale e Quale Show non ero in panchina, ora punto a Sanremo”

Anteprima dell’intervista video rilasciata a Fanpage.it da Antonino Spadaccino, vincitore di Tale e Quale Show 2022. Dal successo di Amici nel 2004 a quello di oggi, in mezzo una carriera costruita giorno per giorno: “Vorrei parlare con queste persone che dicono “dopo non ha fatto più nulla”. Ma che cosa intendete?”.
A cura di Andrea Parrella
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Ha vinto l'edizione di Tale e Quale Show 2022 e si prepara a gareggiare per il torneo dei campioni, la puntata che ogni anno chiude il programma mettendo in sfida i migliori concorrenti delle ultime due edizioni. Antonino Spadaccino esce da questa esperienza di Tale e Quale Show certamente esaltato, come ha raccontato in un'intervista video rilasciata a Fanpage.it e in uscita nei prossimi giorni, di cui qui riportiamo alcuni stralci di anticipazione.

Una "nuova" vittoria dopo Amici

Una carriera, quella di Antonino Spadaccino, segnata dalle vittorie. Era accaduto ad Amici nel 2004, succede anche oggi con Tale e Quale Show: "Ho vinto, sì, nelle occasioni che si sono presentate, centellinate. Il fattore vittoria a Tale e Quale Show non è fondamentale, in questo caso mi interessava mostrare ciò che so fare, era la mira finale […] Guardo a questa esperienza come a un bel corridoio luminoso, otto puntate in prima serata in cui posso esibirmi per più di 4 milioni di telespettatori. E mi limito a questo". È stato un rimettersi in gioco?:

Rimettersi in gioco ha sempre una dualità, sembra sempre che prima fossi in panchina, ma non funziona così. Vai e fai ciò che sai fare.

Diverso invece il discorso per Amici, che di fatto lo lanciò:

Una benedizione, perché grazie a quel percorso ho potuto fare i primi passi in questo mondo. Senza quel passaggio, non sarebbero accadute tante cose.

Un nuovo disco e il sogno di Sanremo

Nel futuro un nuovo disco, ma anche il tentativo di coronare un sogno, quello della partecipazione al Festival di Sanremo 2023: "Ci provo da anni, tenterò anche stavolta. Per me Sanremo significherebbe realizzare un sogno e vorrei restituire l'affetto e l'appoggio che molti mi hanno mostrato dopo che Cristiano Malgioglio ha fatto un appello pubblico in puntata in mio favore proprio per il Festival. Esserci sarebbe stupendo, anche arrivando ultimi". 

Si parla quindi di etichette e stigma, per lui che è tra i principali esponenti involontari di quella categoria di vincitori dei talent spesso anche bistrattata. Ormai avvezzo alla questione, Antonino la prende con serenità, sottolineando che questo lavoro è soprattutto mestiere quotidiano:

Vorrei parlare con queste persone che dicono “dopo non ha fatto più nulla”. Ma che cosa intendete? Uno per fare qualcosa deve stare tutti i giorni buttato in televisione a fare l’opinionista? Il mestiere del cantautore per me è un’altra cosa. Io l’estate scorsa ho visto un concerto di Pierdavide Carone, molto intimo, due strumenti, e avevo la pelle d’oca. Non conta solo essere in televisione, ognuno fa le proprie scelte artistiche in base al proprio modo di essere. C’è una certa superficialità nei commenti.

Il ruolo di Carlo Conti e Maria De Filippi

Si parla di Carlo Conti come "un professionista incredibile, una persona sempre capace di farti sentire al centro" e, inevitabilmente, di Maria De Filippi, una figura di riferimento per la sua carriera: "Per lei ho un senso di gratitudine immensa, ma non ne parlo molto perché preferisco renderla orgogliosa, restituire in maniera silente, a una persona che per me ha fatto tanto, ciò che ho ricevuto". 

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