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Antonello Piroso torna a La7 dopo dieci anni, l’ex direttore ospite della Maratona Mentana

L’ex direttore di La7 torna ospite proprio di colui che lo aveva sostituito alla guida del Tg. Negli anni Piroso ha detto della sua uscita da La7: “Non derivò da una scelta imprenditoriale”.
A cura di Andrea Parrella
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La Maratona Mentana si arricchisce di un nuovo protagonista, un nome non a caso. Dopo 10 anni di assenza, Antonello Piroso è tornato negli studi dell'emittente che è stata la sua casa professionale per dieci anni. Il giornalista è stato ospite del contenitore di Enrico Mentana dedicato alla crisi di governo come commentatore. Un colpo di Mentana, che nelle ultime settimane ha perso un volto cardine dei suoi racconti di palazzo con il passaggio di Marco Damilano in Rai.

Antonello Piroso a La7 dai primi anni Duemila

Antonello Piroso ha contribuito a definire l'identità di La7 negli anni della sua permanenza in rete. Era arrivato nel 2002 conducendo la rubrica quotidiana sull'informazione "Niente di personale", all'interno del contenitore mattutino Omnibus, da lui poi trasformato in talk show di approfondimento politico, attualmente in onda e titolo più longevo della storia di La7. Niente di Personale diventa un programma di prima serata alcuni anni dopo. Nel frattempo però Piroso entra nella redazione giornalistica e diventa prima vicedirettore, poi direttore della testata. Negli stessi anni realizza diversi speciali di approfondimento, tra i quali lo speciale dedicato ad Enzo Tortora, o il monologo sulla strage di Srebrenica.

L'uscita nel 2012 e le parole su Enrico Mentana

Nel 2012 viene sostituito alla direzione del Tg La7 proprio da Enrico Mentana e Piroso parlerà successivamente delle dinamiche che portarono a quell'avvicendamento, ad esempio in un'intervista rilasciata ad Andrea Scanzi nel programma Reputescion: "Banalmente non sono più a La7 per un contratto scaduto e non rinnovato. In un mercato televisivo normale questo sarebbe fisiologico, in Italia è patologico perché si inizia a parlare subito di martirio. Nel mio caso è scaduto il contratto, ma a me è scaduto due anni dopo la rimozione dalla direzione del telegiornale. Quello che posso dire è che sicuramente non fu una scelta di mercato, non ci fu un ragionamento imprenditoriale". Aveva quindi aggiunto: "Il mio sostituto era una persona che aveva avuto qualche problema con Mediaset e Berlusconi fu informato del suo arrivo alla direzione di La7". A dispetto di quanto si crede non ci fu nessuna menzione a particolari dissapori con l'attuale direttore del Tg La7:

In passato Enrico mi aveva proposto di essere assunto al Tg5 e ho risposto di no, perché penso che abbia una personalità accentratrice, legittima. Però all'ombra di una quercia non possono nascere alberi. Io a La7 ho chiamato facce inedite, ho fatto scommesse, lui tende ad essere molto focalizzato su di sé. Da quella stagione non ci siamo più visti né sentiti e non mi occupo di quello che fa.

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