Zoe Saldana e il razzismo ai provini: “Dicevano sempre che volevano qualcosa di più tradizionale”

Zoe Saldana è una delle attrici più popolari del momento. Dal 3 maggio torna al cinema per indossare ancora una volta (sarà l'ultima) i panni di Gamora, l'alieno dei Guardiani della Galassia, l'irriverente film Marvel giunto al Volume 3. A Robinson, l'inserto culturale del sabato de La Repubblica, l'attrice si racconta tra inizi di carriera molto duri e soddisfazioni personali: "All'inizio è stato difficile, mi preparavo all'inverosimile ma poi mi dicevano che volevano qualcuno più tradizionale". Razzismo velato ai provini: "Potevo scegliere se farmi affondare e passare il resto dei miei giorni a mandarli al diavolo oppure dire sono quel che sono e vado dove mi vogliono".
Le parole di Zoe Saldana
Zoe Saldana racconta degli inizi complicati, di quanto entusiasta si preparava per studiare una sceneggiatura e l'audizione andava bene, però cercavano sempre altro. Per fortuna, poi, il trend è cambiato radicalmente.
All'inizio ero entusiasta quando ricevevo una sceneggiatura. Mi preparavo all'inverosimile e l'audizione andava bene. Ma poi ti arrivava la straziante telefonata in cui ti dicevano che eri la migliore, ma preferivano puntare su qualcosa di più tradizionale come se tu fossi al di fuori di ciò che è considerato normale. In quei cinque anni potevo scegliere se farmi affondare e passare il resto dei giorni a cercare di capire cosa volessero dire e mandarli al diavolo: sono quel che sono e vado dove mi vogliono.
"Mio marito è italiano"
Zoe Saldana racconta le sue origini latine e arabe e rivela di aver sposato un italiano: "Provengo da una famiglia che si siede con le persone ed è interessata a capire da dove vengono, cosa pensano e spezza il pane con loro. È questo essere latina, araba, e ora italiana, perché mio marito è italiano. Non posso vedere la vita in nessun altro modo".