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Vittorio Sgarbi dopo la multa in Svizzera: “Minacciato dalla mafia, ecco perché ho i lampeggianti”

La polemica con la Svizzera, dopo la multa ricevuta, si arricchisce di un nuovo tassello: “Multato per un’infrazione che non ho commesso”.
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Vittorio Sgarbi chiarisce in un nuovo video su Youtube la sua posizione. La polemica con la Svizzera, dopo la multa ricevuta, si arricchisce di un nuovo tassello. "Multato per un'infrazione che non ho commesso, non ho lampeggiato per superare code, come viene indicato". Già, perché parliamo del lampeggiante di emergenza in dotazione all'autista del critico e deputato, membro della Pubblica Sicurezza, perché – spiega Sgarbi nel video – "i lampeggianti non sono un privilegio. Il mio autista, indicato come agente di Pubblica Sicurezza, ha la possibilità di usare dei dispositivi, che sono i lampeggianti. Io sono stato minacciato dalla Mafia, per questo mi hanno dato il lampeggiante". 

Il messaggio di Vittorio Sgarbi

Il messaggio di Vittorio Sgarbi attacca anche i giornali locali che avrebbero ricostruito tutto spiegando che l'auto di Sgarbi aveva provato a superare la coda degli agenti doganali proprio grazie all'uso del lampeggiante.

Viene da sorridere pensando a come un episodio del tutto inesistente venga prima usato contro di me e poi, oltre alla scortesia e alla mancanza di cortesia di spiegare quali sarebbero le gravi colpe di cui mi sarei macchiato, mi si accusa di aver superato le code per essere fermato alla dogana. Mi è stato spiegato che non si usano i lampeggianti in Svizzera, poi mi è stato detto: "Se avesse avvisato che veniva in visita ufficiale…". I lampeggianti non sono un privilegio. Il mio autista, indicato come agente di Pubblica Sicurezza, ha la possibilità di usare dei dispositivi, che sono i lampeggianti. Non mi pare che questo a cento metri dall'Italia sia un reato, ma soprattutto io non ho superato la coda, cosa che leggo su alcuni giornali. Pensavo che la cattiva educazione fosse propria di certi poliziotti che usano la forza, come quelli che mi hanno detto di restare seduto mentre mi multavano.

Vittorio Sgarbi attacca poi un politico locale svizzero: "Non so se sia un parlamentare, ma non voglio mettere i ruoli in campo. Io a Lugano sono una persona conosciuta per quello che ho fatto per il patrimonio artistico. Qualcuno mi ha in antipatia? Benissimo, ma si misuri su cose certe né voglio scaricare tutto sull'autista. Questo politico scrive: ‘Egregio sig. Sgarbi, sarà che i lampeggianti vengono utilizzati da chiunque". Io non sono chiunque, sono autorizzato in Italia all'uso del lampeggiante".

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