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Striscia la notizia e Claudio Baglioni in tribunale: nel 2025 il processo per diffamazione

La procura di Monza ha formalizzato la citazione a giudizio per Antonio Ricci, patron di striscia la notizia, Ezio Greggio, Enzo Iacchetti, il mago Casanova e Gerry Scotti in seguito alla denuncia presentata da Claudio Baglioni.
A cura di Stefania Rocco
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La querelle tra Striscia la notizia e Claudio Baglioni finisce in tribunale. La procura di Monza ha formalizzato la citazione a giudizio per Antonio Ricci, patron del tg satirico, dopo la denuncia del cantautore. A processo insieme a Ricci anche i conduttori Ezio Greggio ed Enzio Iacchetti, Antonio Montanari (il Mago Casanova) e Gerry Scotti. Ai cinque viene contestato il reato di diffamazione aggravata ai danni del cantautore della cui produzione artistica il tg satirico di Canale5 si è spesso occupato.

Il volume su Claudio Baglioni sequestrato

Per effetto della denuncia presentata da Baglioni, a giugno 2022, il gip del tribunale di Monza Gianluca Tenchio decise di sequestrare il volume “Tutti poeti con Claudio” che la trasmissione aveva pubblicizzato. Ricci è imputato in qualità di autore del libro in questione, ritirato in seguito alla denuncia sporta dagli avvocati del cantautore romano, Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci.

Il processo fissato a gennaio 2025

Il volume in questione sosteneva che Baglioni avesse copiato e aggiunto ai testi delle sue canzoni i versi di alcune poesie, recuperate e inserite nel libro curato da Ricci. In una serie di servizi pubblicati da Striscia, la produzione autorale del cantante e lo stesso artista erano stati descritti utilizzando termini quali “amnesia, furbate, scopiazzature dimenticate, smemorato, distrattone”. L’inizio del processo è stato fissato a gennaio 2025 e sarà presieduto dal giudice di Monza Roberta Russo. Ricci, a proposito della denuncia presentata da Baglioni, aveva difeso l’operato suo e del suo programma:

Noi non abbiamo offeso nessuno. Abbiamo raccolto e verificato le segnalazioni di spettatori e fan pentiti. I giudici stabiliranno se siamo nei limiti della satira. Per me si tratta di una manovra intimidatoria di Baglioni nei confronti di una libera trasmissione. È una questione di libertà. Tutto si può toccare, tranne il divino Baglioni? E no! La satira è essenziale nel viver civile. Tutto quello che c’è nel libro è vero. E poi non lo abbiamo accusato di plagio, ma più elegantemente di amnesia verso le fonti.

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