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Sophie Codegoni denuncia Alessandro Basciano, ma il braccialetto elettronico non arriva: “Sono occupati”

Alessandro Basciano, accusato di stalking ai danni dell’ex compagna Sophie Codegoni, resta senza braccialetto elettronico. Il dispositivo di sorveglianza non può essergli applicato a causa della mancanza di “slot disponibili”.
A cura di Stefania Rocco
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Il dj 35enne Alessandro Basciano avrebbe dovuto indossare il braccialetto elettronico all'inizio di giugno, al suo rientro in Italia dagli Stati Uniti. La misura, confermata a fine aprile dalla Corte di Cassazione dopo un lungo iter giudiziario, era stata disposta come strumento per garantire la distanza di sicurezza da Sophie Codegoni, sua ex compagna e madre della loro figlia Celine Blue, che lo aveva denunciato per stalking. Ma l’installazione del dispositivo è saltata.

Perché Alessandro Basciano non ha indossato il braccialetto elettronico

Tutti gli slot sono occupati”, si legge nel verbale che rinvia l’esecuzione della misura cautelare. In sostanza, non ci sono dispositivi elettronici disponibili. Il Ministero della Giustizia aveva riconosciuto il problema già a maggio, con una circolare mirata a contenere i ritardi.

Per il momento, tuttavia, la carenza resta: a Milano, come in molte altre città italiane, la disponibilità dei braccialetti elettronici non copre il numero dei provvedimenti emessi. E Basciano, pur destinatario di una misura che prevede il monitoraggio elettronico, è libero di muoversi senza tracciamento.

L’inchiesta partita dopo la denuncia di Sophie Codegoni

L’indagine a carico di Basciano è quasi conclusa. Coordinata dai pm Letizia Mannella e Antonio Pansa, ricostruisce mesi di presunti comportamenti persecutori ai danni di Sophie Codegoni, conosciuta durante la partecipazione al Grande Fratello Vip. Oltre 3.000 pagine di atti, chat e testimonianze documentano una situazione che avrebbe portato la 23enne a vivere in uno stato di costante paura. L’episodio più grave, ricostruito dagli inquirenti, risale alla notte del 13 novembre 2023: dopo una cena, Codegoni riceve una telefonata piena di insulti, seguita da una vera e propria aggressione a carico dell’automobile di un amico. Basciano, al volante della sua auto, avrebbe affiancato quella di due amici della sua ex compagna per poi colpire con violenza il parabrezza.

L’arresto era scattato pochi giorni dopo, ma era durato appena 48 ore: il gip Anna Magelli lo aveva scarcerato senza restrizioni, spingendo la Procura a chiedere nuove misure. Il Tribunale del Riesame ha confermato il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri e quello di comunicazione con Sophie e la figlia. Ma il braccialetto, ad oggi, resta indisponibile. Un vuoto generalizzato che rischia di vanificare le misure a tutela delle vittime.

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