Prima la nomina, poi il passo indietro: Nicola Maccanico si dimette da ad di Fremantle
È durato pochissimo Nicola Maccanico come nuovo Ceo del gruppo Fremantle Italia. Il figlio dell'ex ministro Antonio, quello che attraverso la legge che porta il suo nome diede il via all'autorità per le garanzie nelle comunicazioni, lascia il suo incarico con una lettera a Dagospia. Nelle chat di chi è bene informato, in effetti, si rumoreggiava parecchio su questa nomina, ma è stato l'articolo del Fatto Quotidiano, a firma di Vincenzo Bisbiglia e Thomas Mackinson, a mettere in luce tutti i pettegolezzi. Nicola Maccanico, in fatti, era precedentemente alla guida di Cinecittà e Fremantle è stato l'unico cliente che aveva un accordo per l'uso continuativo degli studios.
Quest'uso contrattuale, unito a una nota di credito da 3 milioni di euro di Cinecittà per Fremantle, ha creato un imbarazzo che Nicola Maccanico tenta di sciogliere con una questa lettera aperta a Dagospia, "visti i toni di una narrazione, che sembra tesa ad alludere a pratiche improprie o inopportune, sono obbligato a puntualizzare e richiamare alcuni elementi di verità". Nella lettera, Maccanico chiarisce la natura dei rapporti tra Cinecittà e Fremantle: "Si tratta di un accordo commerciale piuttosto straordinario nella sostanza, visto che ha generato oltre 50 milioni di euro di fatturato per Cinecittà in circa un anno e mezzo, ma piuttosto banale nella forma e nel funzionamento per chiunque abbia fatto industria: è un accordo quadro pluriennale e non unico nel suo genere, visto che durante il mio mandato abbiamo stilato accordi anche con altri gruppi internazionali".
Il problema di compatibilità, però, resta e lo ricorda l'articolo 53 del dl 165/2001 al comma 16ter: "I dipendenti che, negli ultimi 3 anni, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni […] non possono svolgere nei tre anni successivi […] attività lavorativa o professionale presso i sogetti privati destinatari dell'attività della Pubblica Amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri". Dopo aver rivendicato il fatto che la collaborazione tra i due gruppi ha portato grandi film e grandi registi (Joe Wright, Saverio Costanzo, Luca Guadagnino, Paola Cortellesi), annuncia lo stop alla collaborazione con il gruppo Fremantle: "Con l’obiettivo di sgombrare il campo da qualunque potenziale equivoco e da ingiustificate illazioni".