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Paola Iezzi: il successo di Vamos a bailar, la separazione da Chiara e la rinascita con Sanremo e X Factor

Ascesa, caduta e rinascita di Paola Iezzi: il successo colossale nel 2000, dieci anni in terapia dopo la separazione dalla sorella. Poi il grande ritorno, la scelta consapevole di non diventare madre per seguire la sua ragione di vita.
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Una vita a mille, andata e ritorno, due tempi. Uno più veloce, l'altro lento. Ora una nuova fase. La vita di Paola Iezzi, oggi 50enne e giudice di X Factor, ha avuto due velocità diverse. C'è stata una parabola che l'ha vista toccare le stelle, precipitare nell'ombra e poi risalire, ancora più forte di prima. Un percorso accidentato fatto di scelte difficili, lacrime nascoste e quel coraggio silenzioso di chi non si arrende anche quando tutto sembra remare contro. Lontana anni luce dai palchi del Festivalbar, dalle luci di Vamos a bailar, dai milioni di copie vendute: Paola Iezzi è caduta, sì, ma poi si è rialzata.

La Paola bambina, allieva di Roberto Vecchioni

Per capire la Paola di oggi bisogna tornare indietro, a quella ragazzina che al liceo classico Beccaria aveva come professore nientemeno che Roberto Vecchioni. "Era meraviglioso, un affabulatore, l'insegnante che tutti sognano di avere, quello dell'Attimo fuggente: ti apriva scenari che non avresti mai sospettato", ha ricorda con affetto al Corriere della Sera. Già allora Paola mostrava quel mix di determinazione e ribellione che l'avrebbe caratterizzata per tutta la vita. "Ero brava in italiano e filosofia, ma con lui ogni tanto sono volati dei votacci in greco e latino che studiavo poco perché ero refrattaria alle regole, non mi piaceva imparare a memoria". E quando Vecchioni entrava in classe con "un'aria austera, arcigna, con il sigaro spento in bocca", metteva in chiaro le cose a modo suo: "Bene, adesso vi aspettano 5 anni di calci in c…".

Il grandissimo successo di Paola e Chiara

Come fare a raccontare il grandissimo successo di Paola e Chiara in quegli anni d'oro a chi non c'è stato? Dopo la vittoria di Sanremo con Amici come prima e la successiva partecipazione con Ci chiamano bambine, l'esplosione arriva in quell'estate del 2000, quando Vamos a bailar esplodeva da ogni radio, da ogni locale, da ogni finestra aperta. Era un fenomeno che andava oltre la semplice hit estiva: era un'era musicale, un mood, un'estetica che ha segnato un'intera generazione. Due sorelle milanesi che hanno conquistato l'Italia partendo dal Festival di Sanremo nel 1997, vincendo tra le Nuove Proposte, per poi scalare le classifiche europee, venire riconosciute dal Guardian come autrici di una delle dieci migliori canzoni pop italiane degli ultimi 50 anni, e creare una successione di tormentoni che ancora oggi fanno ballare i nostalgici alle feste. Un successo stratosferico che sembrava destinato a durare per sempre. Fino a quando, nel 2013, l'annuncio che nessuno si aspettava: Paola e Chiara si separano. E per Paola inizia una discesa nel buio che pochi conoscono.

"Ero a casa a guardare il soffitto e a piangere"

Pochi conoscono il baratro in cui è precipitata dopo la separazione artistica dalla sorella Chiara, nel 2013. Dieci anni di purgatorio professionale che avrebbero spezzato chiunque. "Dopo la separazione da Chiara ho passato dieci anni difficili, ma sono stati forse tra i più formativi della mia vita. Ero triste e arrabbiata", ha confessato in una intervista al Corriere della Sera: "Mi dicevo: Che faccio adesso? Dove vado dopo 17 anni investiti in questo progetto in cui ho creduto con tutte le fibre del mio essere?". 

Paola e Chiara ai tempi di "Vamos a Bailar" in un frame dal Festivalbar.
Paola e Chiara ai tempi di "Vamos a Bailar" in un frame dal Festivalbar.

La domanda che la tormentava era la più semplice e insieme la più complessa: come si ricomincia da zero quando sei stata in cima? Quando il tuo nome è stato sinonimo di successo planetario, di tormentoni estivi che hanno fatto ballare generazioni intere? Il suo "Vamos a bailar" era stato eletto da TV Sorrisi e Canzoni "tormentone estivo degli ultimi 20 anni", il Guardian aveva inserito "Non puoi dire di no" tra le dieci migliori canzoni italiane pop degli ultimi 50 anni. E poi, all'improvviso, il silenzio.

La terapia come salvezza

"Ho fatto tantissima terapia negli ultimi dieci anni, mi è servita molto, e la consiglio a tutti", rivela Paola senza nascondersi dietro false sicurezze. In un'epoca in cui la fragilità viene ancora vista come debolezza, soprattutto nel mondo dello spettacolo, la sua confessione ha il sapore della liberazione. "Ti chiarisce molte cose, ti aiuta a superare dei momenti difficili", aggiunge, trasformando il suo dolore in un messaggio di speranza per chi sta attraversando tunnel simili. "Ogni tanto ricevevo un messaggino cattivo, pochi per la verità: ‘Guarda come ti sei ridotta‘". Ma perché? Il mio mestiere è intrattenere le persone con la musica ed è un grande privilegio". 

Paola e Chiara nel 2024
Paola e Chiara nel 2024

C'è qualcosa di profondamente nobile nel modo in cui ha affrontato quella che molti avrebbero vissuto come una caduta. Per lei, il palco è sempre stato sacro, indipendentemente dalle sue dimensioni. "Per me il pubblico è lo stesso: al Forum di Assago e nei piccoli locali. Anche quando il palco era minuscolo, o inesistente, chiamavo il truccatore e l'hair stylist perché volevo essere vestita e pettinata come si deve, perfetta". 

La scelta consapevole della maternità mancata

Nel racconto della sua vita, c'è un altro capitolo che Paola affronta con la stessa disarmante sincerità: la scelta di non avere figli, nonostante una relazione stabile e duratura con il fotografo Paolo Santambrogio, al suo fianco da 14 anni. "Ho scelto di non averli perché la famiglia è una cosa seria, un impegno che io non sentivo di prendermi", confessa. "Siamo una coppia di artisti, e gli artisti fanno fatica con i figli. L'arte necessita di una devozione spesso totalizzante. Lo avrei fatto se avessi smesso di fare questo mestiere, che però è stato più forte di qualunque altra cosa". 

La rinascita e il ritorno sotto i riflettori con Sanremo e X Factor

Dopo anni di traversata nel deserto, il 2023 segna la sua rinascita. Prima il ritorno con Chiara a Sanremo con "Furore", poi l'esperienza come giudice a "Drag Race Italia" e infine l'approdo al tavolo di X Factor con Manuel Agnelli, Jake La Furia e Achille Lauro. Tostissima, molto preparata e decisamente sensuale, Paola si è rivelata un talento televisivo naturale accanto a Giorgia. "Ci conosciamo da tempo. Abbiamo un legame speciale anche se ci incrociamo raramente", racconta. "Giorgia è molto simile a me: divertente, le piace scherzare". Anche l'anno prossimo, Paola sarà tra i giudici.

"Oggi benedico le crisi"

Il finale di questa storia è di chi ha imparato la lezione più difficile: "Oggi benedico le crisi, anche se l'ho capito soltanto vivendole", ha confessato. Come a dire che ogni caduta è stata un trampolino per una nuova ripartenza, ogni delusione un'occasione per crescere. Perché la storia di Paola Iezzi è quella di una caduta e di una rinascita. Di una donna che non ha avuto paura di ricominciare da zero, che ha trovato nella musica non solo un lavoro ma una ragione di vita, così totalizzante da portarla a rinunciare ad altre dimensioni dell'esistenza. Una donna consapevole, forte, libera.

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