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“Non siamo degni di essere i tuoi genitori”: il messaggio post Festival che ha commosso Amadeus

Amadeus si è raccontato in una lunga intervista, nella quale ha parlato dei suoi sogni da ragazzino già amante della televisione, proveniente da una famiglia semplice che si è commossa di fronte a tanto successo.
A cura di Ilaria Costabile
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Amadeus è senza dubbio il personaggio televisivo del momento. Reduce dal successo del suo SanremoTer e del nuovo ruolo da conduttore di "Affari Tuoi", si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Walter Veltroni sulle pagine del Corriere della Sera. Il suo è stato un sogno divenuto realtà, quello di un ragazzino amante della televisione e della musica, bravo a far ridere più che a scuola, diventato uno dei volti più amati del piccolo schermo e quasi per caso, tanto da raggiungere un successo che ha emozionato fino alle lacrime i suoi genitori.

I genitori di Amadeus

È una storia di una famiglia semplice quella di Amadeus, la storia di una famiglia che non ha mai fatto mancare il supporto necessario ad un ragazzo volenteroso e che, pensava di non avere alcuna possibilità di sfondare in un mondo così lontano come quello dello spettacolo: "Mio papà era istruttore di equitazione, mia mamma casalinga e hanno girato l’Italia. Dalla Sicilia si sono trasferiti a Ravenna dove sono nato io, poi a La Spezia. Infine a Verona, dove sono cresciuto". Eppure, alla fine, il successo è arrivato e quei genitori così semplici, hanno temuto di non essere all'altezza di un figlio così bravo e dopo Sanremo glielo hanno detto:

Si sono commossi. Mia madre mi ha scritto un messaggio che mi ha strizzato il cuore. Mi hanno detto: “Non siamo degni di essere i tuoi genitori”. Ho risposto: “Non lo dovete dire neanche per scherzo”. Loro stanno sempre in un angolo, non sono molto presenti, sono timidi. Mio padre poi è un uomo molto severo, molto forte caratterialmente, poco espansivo. Loro hanno fatto una cosa molto importante per me, non mi hanno mai ostacolato. Negli Anni 70 sentire che tuo figlio faceva il di era come dire che era un drogato. Tante volte glielo hanno chiesto e non si sono mai vergognati. All’epoca per un ragazzo come me era impensabile fare la televisione. Avevo due genitori che non c’entravano niente col mondo dello spettacolo, io non conoscevo nessuno, non ero figlio d’arte. Le mie probabilità non erano una su mille, ma una su un milione. Però ce l’ho fatta.

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Un Festival aperto a tutti

Dopo tre Festival, ognuno caratterizzato da un contesto sociale e culturale ben definito, Amadeus ha conquistato anche la quarta e la quinta conduzione, confermandosi non solo un conduttore, ma anche un direttore artistico in grado di intercettare davvero i gusti del pubblico. Sanremo è riuscito ad abbracciare un pubblico giovane, un pubblico che ha contribuito a portare una nuova musica in un evento che, per certi versi, risultava in qualche modo obsoleto e "indietro rispetto al Paese":

Un qualsiasi programma televisivo funziona se diviene un evento. Ma crei l’evento quando lo apri a tutti, quando intercetti i gusti di diverse generazioni, diverse classi sociali, livelli di istruzione. Oggi Sanremo è un programma non solo per i miei genitori, ma anche per il mio figlio più piccolo. Non basta dire faccio una trasmissione che può essere vista dai giovani. Devi andargli incontro, entrare con curiosità in quel mondo, nel mondo dei social, della musica, della moda e persino assecondare fenomeni dell’istante come è stato il Fantasanremo. Quello è il loro mondo e tu devi andare verso di loro, non aspettare che loro vengano da te. Tante volte uno ha paura di rendere un programma Pop. Pop è un termine bellissimo: modernità e molteplicità di linguaggi. Ma sempre con l’occhio al pubblico

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