Nicoletta Romanoff e il dolore che ha trasformato la sua vita: “Mio fratello morto, una parte di me è sepolta con lui”

Nicoletta Romanoff, 45 anni e un'eleganza che sfida il dolore. Ha uno sguardo luminoso, che nasconde le cicatrici. Del resto quel cognome non tradisce: Romanoff, è discendente degli zar di tutte le Russie. L'attrice, lanciata da Gabriele Muccino in Ricordati di me, si apre in una lunga intervista che tocca soprattutto il suo passato, la sua vita personale, i suoi dolori.
Il fratello è la parte che manca
"Con mio fratello morì una parte di me", confessa l'attrice al Corriere della Sera. Un legame fraterno spezzato che ha lasciato un vuoto impossibile da colmare, eppure trasformato in motore creativo. "Nel libro ‘Come sono diventata me', racconto quel giorno in cui la parte migliore di Nicoletta andò via con lui", spiega riferendosi alla sua autobiografia dove ha trovato il coraggio di mettere nero su bianco il suo dolore. "Quando litigavamo, poi ci scrivevamo lunghe lettere per fare pace, e le lettere non sono scritte in posta, le ho conservate tutte. Sono complicata".
L'incontro con Carlo Verdone le ha cambiato la vita
La carriera nel cinema ha rappresentato per Romanoff non solo un percorso professionale ma una vera ancora di salvezza. "Durante un viaggio in Africa, lo avevo annullato, e due settimane prima di partire mi ritrovai sul set", racconta descrivendo quella svolta inaspettata che l'ha portata davanti alla macchina da presa. L'incontro con registi come Carlo Verdone ha segnato profondamente il suo cammino artistico. "Verdone mi ha diretta in ‘Posti in piedi in Paradiso', un maestro gentile. Nei momenti bui torna il Carlo di sempre, con i racconti esilaranti della sua ipocondria", rivela.

"Muccino? Mi recai al provino di nascosto"
Ma è con il ruolo dell'audace e ambiziosa Valentina Ristuccia che Nicoletta Romanoff guadagna l'attenzione del grande pubblico, nel film Ricordati di me di Gabriele Muccino: "Mi recai al provino di nascosto, con un’amica. Non avevo nulla da perdere. C’erano 600 ragazze". E fu scelta lei: "Sono perfezionista, che è anche un difetto, perché non ti godi le cose. Concentratissima, sapevo la parte a memoria, avrei potuto dire le battute pure al contrario. Gabriele mi fece urlare tante volte per scaricare la tensione".