“L’incidente di Chiara e Alfonso? È il karma per quello che hanno fatto a Helena Prestes”: la replica dell’ex GF

Continuano a degenerare i toni utilizzati dai fan dei protagonisti dell’ultima edizione del Grande Fratello. A dimostrarlo è l’inquietante testimonianza di Alfonso D’Apice, sopravvissuto insieme alla fidanzata Chiara Cainelli a un grave incidente automobilistico. Dopo avere condiviso sui social i video dell’accaduto, l’ex gieffino è stato accusato di voler sfruttare una situazione tanto drammatica per fare hype, nonostante le potenziali, terribili conseguenze. D’Apice aveva già chiarito di aver diffuso quei filmati soltanto per tutelarsi legalmente in vista di una possibile causa contro la compagnia di trasporti.
Qualche ora fa, tuttavia, l’uomo ha rivelato di avere ricevuto commenti ancora più gravi, scritti da chi ha ampiamente valicato il confine tra sano tifo e fanatismo tossico. Per qualcuno, l’incidente sarebbe addirittura il frutto del “karma” a causa dell’atteggiamento tenuto nella Casa con l’ex coinquilina Helena Prestes.
Che cosa hanno scritto i fan di Helena Prestes ad Alfonso D’Apice e Chiara Cainelli
Alfonso ha raccontato via Instagram di essere stato contattato a più riprese da persone adulte, magari genitori o nonni di adolescenti. Proprio da tali personaggi sarebbero partiti gli attacchi più inquietanti. “Peccato che non siano morti”, recitava uno dei messaggi ricevuti. In un altro, invece, Alfonso è stato costretto a leggere: “È il karma per quello che hanno fatto a Helena”. Parole terribili che, per l’ennesima volta, dimostrano quanto possa diventare malsana questa deriva del tifo da reality show.
Alfonso D’Apice: “Se fossimo morti, avreste scritto le stesse cose”
Ad addolorare D’Apice, come lui stesso ha concluso, è il pensiero che certi personaggi sarebbero riusciti a formulare gli stessi commenti anche se le conseguenze dell’incidente fossero state più gravi. “Se fossimo morti, avreste scritto le stesse cose?”, si è chiesto amareggiato, “La cosa che mi spaventa è che, secondo me, sì: lo avreste fatto lo stesso”.
Quella pubblicata dall’uomo è l’ennesima denuncia di questo tipo, una denuncia che riaccende i riflettori su un fenomeno ormai difficile da arginare.
