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Le lacrime di Paola Turani, accusata di avere lasciato il figlio da solo: “Pagherete queste falsità”

Lo sfogo di Paola Turani che commenta sui social, e senza nascondere le lacrime, l’ennesima cattiveria circolata sul suo conto. L’influencer era stata accusata di avere abbandonato il figlio nel miniclub di un resort in cui era in vacanza per potersi divertire da sola. “Falso”, tuona la modella, “Pagherete queste falsità”.
A cura di Stefania Rocco
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Il lungo sfogo di Paola Turani, influenze e modella finita nell’occhio del ciclone dopo essere stata investita dall’ennesima polemica che la riguarda. In questo caso, tuttavia, le accuse sono risultate essere maggiormente dolorose perché Paola sostiene di essere stata attaccata nel suo ruolo di madre. Sui social, la modella è stata accusata di essere una “cattiva madre” e di avere “abbandonato” il figlio Enea alle cure di un baby parking – servizio messo regolarmente a disposizione all’interno di milioni di resort in Italia e all’estero – per potersi divertire con le amiche senza distrazioni o disturbi. Un’accusa particolarmente fastidiosa che ha addolorato l’influenzar al punto da spingerla a rispondere e a rivolgersi a un legale che ne tutelasse l’immagine.

Lo sfogo di Paola Turani su Instagram

Ho avuto giornate e inizio di settimana migliori, ma credo che sia giusto parlarne e da queste parole possa scaturire un confronto e un chiarimento che io da donna e da mamma sento necessario ed è la prima volta che succede perché negli anni in cui sono su Instagram mi è capitato di tutto e me ne sono state dette di ogni, ma questa volta hanno un peso diverso e per me grandissimo perché si parla e si infanga la mia persona e soprattutto il mio ruolo di mamma”, esordisce così Paola senza nascondere le lacrime figlie del fastidio e del dolore arrecatole da questa assurda vicenda e dalle false accuse dalle quali si è ritrovata costretta a difendersi. Quindi la modella ha annunciato che arriverà fino in fondo a questa incresciosa vicenda, con lo scopo di vederci chiaro e di non lasciare impuniti coloro che hanno fatto da cassa di risonanza a certe strumentalizzazioni:

Se tutte le altre volte sorvolavo, facevo finta di niente, non la davo vinta a nessuno, non replicavo, questa volta non ci sto. È da ieri che ho una rabbia, ho un nodo allo stomaco che non riesco a togliere. Sento che questa volta devo ed è giusto dire la mia, non ce la faccio a stare zitta anche perché sono state scritte e dette cose non vere che mi feriscono profondamente che vanno ad attaccare quello che è il mio ruolo di mamma e questo credo che sia per tutte le mamme e per tutte le donne il punto che forse fa più male e facendo queste storie io so che le persone che dicono queste cose rimarranno contente perché godono nel fare del male agli altri. Sicuramente non vedono l’ora che la persona in questione soffra e ci rimanga male e credo sia il loro obiettivo, ma non me ne frega niente. Se voi mi avete fatto un torto peraltro gravissimo, pagherete le conseguenze delle vostre azioni.

Le accuse di Paola Turani partite da una persona presente sul posto

Paola si è quindi rivolta alla fonte di tali pettegolezzi, fonte che avrebbe già provveduto a rintracciare. Si tratterebbe di una persona presente all’interno del resort nel quale la modella ha alloggiato durante la vacanza nel corso della quale si sarebbe verificato il finto episodio contestatole:

Sapevo che sarei crollata perché è da ieri che piango e i miei occhi possono parlare per me ma quello che voglio dirvi è che ovviamente saranno e sono già state contattate dall’avvocato e saranno diffidate e io vi giuro che farò il possibile per trovare anche il nome della persona che ha detto queste cose non vere. È facile dire e sparare sentenze gravissime rimanendo anonima ma io voglio il nome e cognome di questa persona, che è una mamma che era lì nella struttura esattamente come me. Che coraggio devi avere per comportarti così? Questi sono comportamenti volti a far sentire ancora una volta una donna una madre inadatta, sbagliata, inferiore verso qualcun altro e proprio nella settimana dedicata alla violenza sulle donne, che non è solo fisica ma verbale e psicologica, ecco un comportamento volto a sputare odio verso una donna, a denigrarla, a farla sentire come se fosse menefreghista, farla sentire in difetto. Potrete inventarvi tutte le cattiverie di questo mondo ma non mi farete mai sentire una madre di m…da e una madre che non sono, perché so quanto valgo. Le persone intorno a me sanno benissimo l’amore che provo per Enea. Per fortuna dalla mia parte ho testimonianze, tutte le mie amiche mamme che erano lì con me, non abbiamo mai lasciato la struttura in 3 giorni… Non ci siamo mai allontanate, eravamo sempre lì presenti, a volte come si fa in un family resort che ha apposta questo servizio, ci siamo prese delle orette per rilassarci, stare insieme, bere qualcosa… io non devo giustificare niente a nessuno. Sono stanca delle campagne d’odio online e di leggere continuamente cattiverie. Chi sbaglia paga. Non funziona il motto: sparo m…da e resto nell’anonimato e me la cavo. Assolutamente no, risponderà delle sue azioni perché deve capire che certe cose non si fanno. Grazie invece alle persone che mi fanno sentire il loro supporto.

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