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La vita privata di Raffaella Carrà, gli amori con Gianni Boncompagni e il compagno Sergio Japino

Raffaella Carrà era riuscita ad essere fuori dagli schemi anche nella vita privata, sempre molto riservata, ha avuto due grandi amori, Gianni Boncompagni e Sergio Japino. Non ha mai avuto figli ma ne ha adottati molti a distanza.
A cura di Andrea Parrella
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Iconica, simbolica, rivoluzionaria e fuori dal comune. Raffaella Carrà è stata un personaggio straordinario per la storia della televisione e del costume italiano e, per molto tempo, forse la donna più celebre d'Italia, considerando la sua enorme popolarità e la capacità di rompere schemi e tabù, non solo per quanto riguarda l'ombelico, ma anche per ciò che riguarda la sua vita privata. Ha avuto due grandi amori, Gianni Boncompagni, con cui ha trascorso 11 anni, e Sergio Japino, e altre due storie conosciute al mondo dello spettacolo, con il calciatore della Juventus Gino Stacchini Little Tony. Raffaella Carrà non ha mai avuto figli, ha adottato vari bambini a distanza.

Il suo primo grande amore Gianni Boncompagni

La conduttrice, scomparsa il 5 luglio 2021 dopo una lunga malattia, ha fatto molto parlare di sé anche per la sua vita sentimentale, che per molto tempo ha condiviso con persone con le quali ha lavorato in tv, realizzando alcuni dei suoi programmi più noti. Ad esempio con Gianni Boncompagni, uno dei suoi grandi amori con il quale ha trascorso ben undici anni nonostante l'ostilità della madre di Carrà, che non vedeva bene Boncompagni, poiché il regista era separato e padre di tre figlie. Alla fine della loro relazione, Raffaella Carrà e Boncompagni mantennero un rapporto di confidenza e affetto, che portò Carrà a ricordare spesso la pigrizia e l'indolenza di Boncompagni, che spesso passava intere giornate in accappatoio e pretendeva che fosse lei, dall'altra parte del mondo, a dire alla governante cosa fare.

Raffaella Carrà e Gianni Boncompagni
Raffaella Carrà e Gianni Boncompagni

La lunga storia d'amore con il compagno Sergio Japino

"Raffaella ci ha lasciati, è andata in un mondo migliore dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata, il suo straordinario talento risplenderanno per sempre". Con queste parole Sergio Japino ha dato pubblicamente la notizia della scomparsa di Raffaella Carrà. Il coreografo e regista ha avuto una lunga relazione con la conduttrice, condividendo con lui alcuni dei grandi successi televisivi della presentatrice. Anche in quel caso la relazione si chiuse senza spaccature, ma conservando un rapporto che andava ben oltre l'amicizia, come Raffaella Carrà aveva raccontato in un'intervista di qualche anno fa: “Oggi sarei libera di amare chi voglio in tutta chiarezza perchè da tempo Sergio Japino ed io abbiamo deciso di vivere le nostre strade pur rimanendo profondamente legati”. 

Raffaella Carrà con Sergio Japino
Raffaella Carrà con Sergio Japino

La mancata maternità: "Sono mamma di tanti figli a distanza"

A dispetto di una vita sentimentale movimentata, che l'ha portata a non sposarsi Raffaella Carrà aveva spesso parlato del fatto di non aver avuto figli. “Il medico mi ha detto ‘Raffaella, ti devi rassegnare, il tuo fisico non ti permette più di affrontare una gravidanza – aveva raccontato ricordando il giorno in cui capì che non avrebbe potuto averne – È stato come sbattere la faccia contro un muro. Come se la vita, all’improvviso, mi avesse costretta a fare un bagno di realtà”. Questa impossibilità non l'ha fermata, ma è stata forse il motivo per il quale ha adottato vari bambini a distanza in diverse parti del mondo e si è spesa molto perché in tanti lo facessero anche attraverso la Tv, ad esempio con il programma televisivo spagnolo Contigo, andato in onda nel 2004, che poi ha avuto anche una versione italiana nel 2006, con il titolo Amore.

Il pensiero sulle adozioni gay

Sull'adozione per i gay, Raffaella Carrà in un'intervista al Corriere della Sera si disse "combattuta".

Credo che la natura delle cose arriverà a fiorire da sola. Intanto si sono già fatti passi avanti. Due persone che si amano possono prestarsi assistenza. Ricordo il povero Don Lurio disperato perché aveva un compagno molto malato e non poteva andare in ospedale a trovarlo.

Molto più deciso era il suo pensiero riguardo le adozioni per i single, trovandosi lei stessa nella condizione di voler adottare un bambino senza avere un compagno: "Vorrei sapere perché io, cresciuta da una mamma single, non ho potuto avere un figlio in quanto single! Ho persino pensato di farmi spagnola: cioè prendere la cittadinanza. Lì avrei potuto adottare. Ma mi è mancato il coraggio. Gli italiani, gay e non gay, sono tutti scontenti" disse.

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