La storia di Adriano Panatta e Anna Bonamigo: “Ci siamo risposati e siamo felici”
Una nuova vita insieme. Adriano Panatta e Anna Bonamigo vengono entrambi da due matrimoni falliti eppure hanno compiuto insieme il passo di credere di nuovo nell'amore. "Ci siamo risposati da molto adulti, ciascuno dopo un primo divorzio. Lui a 70 anni suonati e io qualcuno in meno". Al Corriere della Sera, un'intervista nel segno dell'amore: "Non abbiamo mai smesso di credere nell’istituzione matrimonio, avevamo ancora voglia di sentirci una famiglia. Il nostro è un amore maturo ma allegro, continuiamo a stupirci ogni giorno".
Le parole di Anna Bonamigo
Anna Bonamigo è un'avvocato civilista, ha detto sì ad Adriano Panatta nel 2020, i due si conoscono da sempre ma è nell'estate 2013 che hanno deciso di innamorarsi.
Me lo ricordavo rigido, a Capri quell’anno lo trovo ammorbidito ma non succede nulla. Torno a Treviso, mi chiama: devo organizzare lì una cosa di tennis, mi prendi appuntamento col sindaco? Lo accolgo, lo porto in giro, chiacchieriamo. Iniziamo a sentirci. Un giorno, rivedendolo, mi accorgo che gli si è acceso l’occhietto.
Ma com'è Adriano Panatta? La risposta: "Sensibile, generoso. Vero. Mai uno sgarbo. Non è il tipo che ti tiene aperta la portiera, quando andiamo in giro insieme lui avanza ad ampie falcate e a me tocca inseguirlo sul tacco 12 ma è come se mi aprisse la strada: va avanti e controlla. Il suo più grande pregio è che è presente. Nessun gesto eclatante, ma c’è".
La "versione" di Adriano Panatta
Nell'intervista, Adriano Panatta recita il ruolo fino in fondo, quello dell'uomo un po' burbero: "Sono fatto a modo mio, a volte mi do fastidio da solo. Sai che c’è? A me le lunghe conversazioni sullo stesso argomento mi stufano. Ho molto rispetto per la libertà degli altri, ogni tanto ho bisogno di godere della mia". Ma il matrimonio con lei è stato un giorno speciale:
Per la prima volta in vita mia sono riuscito a riunire nella stessa stanza i miei tre figli, i miei due nipoti e i miei due fratelli. Magico. Peccato per quell’usanza barbara imposta da Anna la sera prima…Case separate, lo sposo non deve vedere la sposa, cose medioevali, maddai! Non ti ho raccontato una cosa buffa. Fumavo fuori da Ca’ Farsetti, aspettandoti. Passa una coppia di giovani sposini, lei stupenda, aria mediorientale. Famo a cambio? ho chiesto al marito. Abbiamo riso come scemi. Poi sei arrivata tu, bellissima. E ho capitolato