Jodie Foster: “Da giovane sono stata seria e pesante, nei film volevo raccontare solo me stessa”

È una voce più morbida quella con la quale Jodie Foster, al Festival del Cinema di Cannes con il film francese “Vie privée”, racconta in che modo l’età l’abbia aiutata ad accogliere il cambiamento. Quello che l’ha investita in prima persona in particolare, rendendola la donna meno spigolosa, dedita alla ricerca della leggerezza che è oggi. “Da giovane ero molto seria, anche un po’ pesante”, confessa l’attrice che nel film di Rebecca Zlotowski interpreta il ruolo di una psicoanalista. Ruolo che ha utilizzato anche per rendersi conto di quanto lei stessa sia mutata nel tempo: “Crescendo, ho capito che voglio essere più leggera, fare film che parlano anche degli altri. Quando ero più giovane volevo raccontare solo me stessa, che nel mio cervello era la persona più interessante. Ma ora mi dà gioia ascoltare nuove voci, sostenere il punto di vista altrui, essere la vecchia signora che dice: ‘Non preoccuparti, non c’è niente di serio’”.
Jodie Foster a Cannes 2025 con “Vie privée”, è la psicoterapeuta Lilian
Sono parole sorprendenti quelle pronunciate da Foster, professionista che ha prestato il volto a ruoli drammatici entrati nella storia del cinema: dalla coraggiosa Sarah Tobias di "Sotto accusa" alla glaciale Clarice Starling ne "Il silenzio degli innocenti". Ruoli che hanno fatto di lei un’icona del cinema contemporaneo. Nel film “Vie privée”, accolto a Cannes con un applauso durato dieci minuti, interpreta Lilian, una psicoterapeuta che oltrepassa i confini imposti dalla sua professione per placare un’ossessione: scoprire la verità sulla morte di una sua paziente, Paula. “Tutto il film parla di Paula, tutti la proiettano a modo loro”, dichiara l’attrice a proposito del personaggi interpretato da Virginie Efira, “Virginie è stata incredibile, perché è una di quelle presenze che restano impresse, con umorismo, profondità e mistero. Lillian è attratta istintivamente da Paula, e non sa bene perché. C’è una sorta di transfert, una forma d’amore tra loro”.
Jodie Foster recita in francese, da tempo sperava in un ruolo da protagonista in Francia
Girare in francese, lingua che Foster padroneggia fin dai tempi del diploma conseguito presso il Lycée Français a Los Angeles, è stata una sfida: “Quando recito in francese, divento quasi una persona diversa: la mia voce è più alta, mi sento meno competente, e provo frustrazione perché non riesco a esprimermi pienamente. Questo crea un nuovo tipo di personaggio per me”. Un legame che ha spinto Foster ad ammettere di avere sempre atteso il momento giusto per un ruolo da protagonista in Francia: “Avevo paura. Molti registi esordienti mi hanno offerto progetti, ma aspettavo qualcuno con più esperienza. Forse per questo ho detto di no”.