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Il ghostwriter di Spare: “Videochiamate con Harry alle 2 del mattino, urla e scontri sui contenuti”

In un articolo pubblicato su The New Yorker, lo scrittore si è detto “esasperato” dall’insistenza di Harry su certi dettagli. “La mia testa martellava e stavo iniziando ad alzare la voce. Al tempo stesso pensavo quanto fosse strano che stessi urlando al principe Harry”.
A cura di Giulia Turco
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JR Moehringer, ghostwriter del principe Harry, ha rivelato alcune curiosità sorte durante la stesura del libro di memorie Spare. In un articolo pubblicato su The New Yorker, lo scrittore si è detto “esasperato” dall’insistenza di Harry su certi dettagli, raccontando di aver ricevuto persino chiamate Zoom alle 2 del mattino per apportare modiche al testo. “Collaborare al suo libro di memorie, Spare, ha significato trascorrere ore insieme su Zoom, incontrare la sua cerchia ristretta e acquisire una nuova prospettiva sui tabloid”.

Lo scontro per l’aneddoto su Diana

Nel libro, Harry racconta della sua esercitazione militare nell'Inghilterra rurale, durante la quale venne messo alla prova con una simulazione di terrorismo. Finti terroristi lo incappucciarono e trascinarono in un bunker sotterraneo. A quel punto lo spogliarono e lo costrinsero a vessazioni di vario genere, urlandogli insulti diretti. Uno di loro si lasciò andare ad un’uscita sulla madre Diana, salvo poi scusarsi ad esercitazione finita. “Harry voleva concludere la scena con quello che ha detto ai suoi carcerieri. Anche nei momenti più bizzarri della sua vita, il suo senso tragico si intromette sempre. Mi sembrava una risposta inutile e insensata, avrebbe annacquato il significato della scena e provai a convincerlo che fosse meglio toglierla”. Harry però avrebbe insistito fino ad innervosirsi parecchio. “La mia testa martellava, la mia mascella era serrata e stavo iniziando ad alzare la voce”, ha raccontato. “Eppure una parte di me era ancora in grado di vedere dell’esterno la situazione e pensare quanto fosse strano che stessi urlando al principe Harry. Anche il duca avrebbe iniziato a perdere le staffe: “Quando Harry ha iniziato a tornare verso di me, le sue guance arrossivano e i suoi occhi si socchiudevano…”.

Il successo del libro autobiografico di Harry

Vincitore del Premio Pulitzer e autore ghostwriter per diversi personaggi importanti, Moehringer ha ammesso di essere stato perseguitato” dal pubblico e dai media dopo aver scritto l’autobiografia del principe Harry. La risposta sarebbe stata “frenetica”: in un’occasione un fotografo lo ha seguito mentre guidava con suo figlio, poi un giornalista britannico si è presentato sotto la finestra di casa sua. Una tempesta mediatica che, comunque, avrebbe reso immensamente felice e soddisfatto il duca di Sussex. “Era felicissimo dei molte cose. I numeri, naturalmente. Il Guinness World Record aveva appena certificato il suo libro di memorie come il libro di saggistica più venduto nella storia”, ha raccontato lo scrittore. “Ha menzionato il mio consiglio, ovvero quello di ‘fidarsi del libro’ e ha detto di essere contento per averlo fatto, perché era incredibile che avere la sua verità la fuori”. 

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