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Harley Zuriatti, il 25 giugno il funerale della concorrente di Affari tuoi: la sua missione era dare forza ai malati oncologici

Il funerale di Harley Zuriatti si terrà mercoledì 25 giugno a Palmanova. Dopo la diagnosi di tumore all’utero, l’ex concorrente di Affari tuoi aveva fatto sua la missione di dare forza ai malati oncologici.
A cura di Daniela Seclì
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Il funerale di Harley Zuriatti si terrà mercoledì 25 giugno a Palmanova. Lo comunica il marito Andrea Fiorillo. Lo scorso anno la ventinovenne aveva partecipato al programma Affari tuoi per la regione Friuli Venezia Giulia. Aveva confidato di essersi appassionata alla trasmissione di Rai1 mentre faceva la chemioterapia. Le era stato diagnosticato un tumore all'utero e volle dedicare la sua partita ai malati oncologici. A Fanpage.it dichiarò: "Ho sentito una vocazione, essere vicina ai malati oncologici, a tutti coloro che non hanno la forza e si sentono persi".

Harley Zuriatti, il funerale il 25 giugno presso il duomo di Palmanova

Il marito di Harley Zuriatti, Andrea Fiorillo, ha comunicato su Instagram la triste notizia della morte dell'ex concorrente di Affari tuoi. In queste ore ha fatto sapere quando sarà possibile dare l'ultimo saluto alla moglie Harley Zuriatti. Martedì 24 giugno, alle ore 17:45, si terrà un rosario in suffragio della donna presso la chiesa San Francesco di Palmanova. Mercoledì 25 giugno, alle ore 16:00 si terrà il funerale di Harley Zuriatti presso il duomo di Palmanova.

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La missione di Harley Zuriatti: dare forza ai malati oncologici

Harley Zuriatti, in un'intervista rilasciata a Fanpage.it poco dopo la sua partecipazione ad Affari tuoi, raccontò che dopo la diagnosi di tumore all'utero aveva fatto sua la missione di dare forza a chi stava affrontando la sua stessa malattia. In ospedale si era resa conto di quante persone fossero rimaste da sole proprio nel momento più buio:

Da quando mi sono ammalata, il mio scopo è diventato dare forza alle persone che vivono ciò che vivo io. Nel reparto oncologico, quando facevo la chemioterapia, facevo 7-8 ore di infusione, quindi ero la veterana che stava tutto il giorno nella sua postazione. Passavano tante persone e ho avuto modo di conoscerne tante. Così mi sono resa conto che il mio desiderio più grande era sentire le loro storie e dargli forza. Molte persone piangono mentre fanno la chemioterapia, stanno male perché non hanno un supporto emotivo, non hanno un aiuto. C'erano molte donne da sole, lasciate dai mariti. Ho sentito una vocazione, volevo essere vicina ai malati oncologici, a tutti coloro che non avevano la forza e si sentivano persi.

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