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Evgeniya Chernyshova, la modella che ha fatto condannare Harvey Weinstein: “Così mi ha violentata”

A sentenza pronunciata – 16 anni ad Harvey Weinstein per stupro e violenza privata – esce allo scoperto Evgeniya Chernyshova, la modella (identificata in tribunale come “Jane Doe 1”) le cui accuse hanno consentito ai giudici di condannare l’ex magnate del cinema americano.
A cura di Stefania Rocco
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Per anni aveva scelto di restare anonima, in attesa che fosse la giustizia a fare il suo corso. Ma adesso che le sue accuse hanno consentito ai giudici del tribunale di Los Angeles di infliggere una condanna esemplare ad Harvey Weinstein (16 anni, che si sommano ai 23 già stabiliti dal tribunale di New York), Evgeniya Chernyshova esce allo scoperto. Evgeniya è la donna che il mondo che ha seguito la vicenda processuale di Weinstein ha imparato a conoscere con lo pseudonimo di “Jane Doe 1”. Era stata lei stessa chiedere che fosse rispettato il suo anonimato. Ed è stata sempre lei a scegliere di uscire allo scoperto a sentenza pronunciata per raccontare come la violenza subita dal produttore abbia cambiato la sua vita.

Evgeniya Chernyshova, la “Jane Doe 1” del processo ad Harvey Weinstein

Modella di origini siberiane, Evgeniya Chernyshova (che oggi ha 43 anni, Beverly Hills e fa la designer floreale) vince un concorso di bellezza a soli 15 anni. Trasferitasi in Italia dopo avere girato il mondo grazie al suo lavoro di modella, comincia a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo tentando la carriera di attrice. È il 2017 quando la donna decide di denunciare. Del processo che ha avuto sede a Los Angeles, la sua è stata l’unica testimonianza ritenuta attendibile dai giudici, la sola ad avere portato a una condanna. Weinstein è stato ritenuto colpevole di stupro, copulazione orale forzata e penetrazione con oggetto estraneo. “Sono stanca di nascondermi. Rivoglio la mia vita. Sono Evgeniya, sono stata violentata. Questa è la mia storia”, racconta per la prima volta a viso scoperto all’Hollywood Reporter.

L’incontro con Weinstein durante la notte degli Oscar 2013

La violenza sessuale che Evgeniya racconta ai giudici risale al 2013, durante la settimana degli Oscar. Aveva incontrato Weinstein solo un’altra volta precedentemente, in occasione del Los Angeles Italia Film Festival a Roma. Una conoscenza superficiale cui fa seguito l’incontro al Chinese Theatre di Los Angeles. Weinstein, che non ricorda di averla già incontrata in precedenza, si presenta e a serata terminata Chernyshova rientra nel suo albergo da sola. Dopo avere sostituito l’abito di gala con una vestaglia, riceve una chiamata da parte della reception. “Ho sentito persone parlare ad alta voce poi lui ha preso il telefono e ha detto ‘Sono Harvey, dobbiamo parlare’. Ho risposto che avremmo potuto farlo il giorno dopo ma pochi minuti dopo, mentre mi stavo struccando, sento qualcuno bussare alla porta. Era lui, diceva ‘Sono Harvey Weinstein, apri la porta. Non ho intenzione di scop***, dobbiamo solo parlare’”. Evgeniya, che all’epoca era sposata e madre di due figli, racconta di essersi sentita in imbarazzo di fronte a quell’uomo che parlava ad alta voce di fronte alla porta della sua camera d’albergo. Per questo decide di aprirgli. “E questa è la cosa di cui mi sono più pentita negli ultimi 10 anni: aver aperto quella porta”, racconta.

La violenza sessuale subita nel 2013

La modella riferisce che Weinstein avrebbe immediatamente attraversato la camera per sedersi su una sedia. Ma dopo qualche istante di conversazione, l’atmosfera nella camera sarebbe cambiata. “Qualcosa è cambiato nei suoi occhi”, racconta Evgeniya rivivendo quella serata, “Mi sono reso conto che qualcosa non andava”. Chernyshova racconta di avere pensato che il suo inglese stentato avesse spinto Weinstein a pensare a una sua disponibilità quindi gli mostra la fede, gli racconta di essere sposata, di avere due figli, gli mostra la loro foto. “Ma lui si è aperto i pantaloni e sono diventata isterica”, racconta ancora. In camera avviene il primo assalto. Lei lo prega di smettere, di lasciarla andare, lo prega di pensare ai suoi figli ma Weinstein la trascina in bagno e la violenta. Compiuto il suo assalto, Weinstein le dice che le avrebbe inviato i biglietti per un evento e lascia la camera. Evgeniya è devastata: “Mi odiavo. Pensavo continuamente ‘C’erano un sacco di star e donne bellissime ma lui ha scelto te, quindi devi avere fatto qualcosa’”. La modella racconta di avere trovato il coraggio di denunciare solo 4 anni dopo, nel 2017. A spingerla a rivolgersi alle autorità sarebbe stata la figlia che, all’epoca 16enne, diventa vittima di una molestia sessuale. È per spingerla a denunciare che Evgeniya decide di raccontarle la sua storia e di denunciare a sua volta.

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