Claudia Letizia: “Ogni giorno ricevo foto di peni, bisogna fermare questa violenza”

Claudia Letizia ha acceso i riflettori su un fenomeno dilagante che colpisce migliaia di donne sui social network. Nel corso dell'intervista al podcast In Vino Veritas, Claudia Letizia ha denunciato con forza la pratica dell'invio non consensuale di immagini intime, lanciando un appello alle piattaforme digitali per una maggiore protezione degli utenti.
"Offese impronunciabili da chi manda foto del proprio pene"
"Se pensi che mandi la foto del pene per conquistare…", ha esordito Claudia Letizia, descrivendo con lucidità il meccanismo perverso che scatta quando una donna osa rifiutare o denunciare questi comportamenti. L'influencer ha ricostruito passo dopo passo la dinamica delle molestie online: prima l'invio non richiesto di materiale esplicito, poi la reazione violenta quando la vittima protesta. "Poi c'è chi non vedeva l'ora per offese impronunciabili", racconta. "E se tu gli rispondi: ma come ti permetti? Ma scusa ma tu ti sei vista? Tu sei una porca, sei questo sei quell'altro", ha continuato, evidenziando come la vittimizzazione secondaria rappresenti una costante in questi episodi. Il victim blaming diventa sistematico: "Oppure: ma scusa, perché ti metti col culo da fuori su Instagram?".
La contraddizione del consenso immaginario
Durante l'intervista, Claudia Letizia ha messo in luce una delle contraddizioni più evidenti di questo fenomeno, cioè credere che una donna che lavora col suo corpo dia un consenso "immaginario". L'influencer ha sottolineato l'assurdità della logica maschile che presuppone il gradimento femminile per contenuti inviati senza alcuna richiesta e su quanti mandano foto del pene in direct, è molto diretta: "Instagram dovrebbe bloccare tutto! Ti mandano le foto dei piselli? Allora è una molestia!".
Cioè non è giusto che io devo aprire quotidianamente nella mia posta delle foto di peni maschili. Dove sta scritto che io devo vedere sta roba? Io sono una donna formata pensa a quante ragazzine magari succede una roba del genere.
La sua denuncia tocca un aspetto spesso trascurato del dibattito sulle molestie online: l'impatto psicologico su adolescenti e giovani donne che si trovano a dover gestire situazioni per le quali non sono preparate.