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Carlotta Rossi: “Bud Spencer era mio padre, ho chiesto in Tribunale il riconoscimento di paternità”

A 6 anni esatti dalla morte di Bud Spencer, avvenuta il 27 giugno del 2016, Carlotta Rossi ha deciso di avviare l’iter giudiziario per il riconoscimento di paternità. Nel suo libro “A Memoria”, firmato con il nome di Carlotta Rossi Spencer, racconta il rapporto con l’attore, come ha vissuto il fatto di “non poter dire che era suo padre” per una promessa fatta alla madre e il momento della scomparsa.
A cura di Elisabetta Murina
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Carlotta Rossi ha deciso di rivolgersi al Tribunale di Roma per il riconoscimento di paternità e per il risarcimento del danno subito per la mancanza della figura paterna nella sua vita. Il padre, stando a quanto detto ai giudici e raccontato nel suo libro A Memoria, è l'attore Bud Spencer, scomparso il 27 giugno del 2016. La 46enne, intervistata dal Corriere della Sera, ha spiegato perché ha scelto di farlo proprio oggi, nel giorno del sesto anniversario della morte.

Il legame tra Carlotta Rossi e Bud Spencer

La 46enne, producer di professione che ora vive a Londra con le due figlie, ha racontato la decisione di procedere con il riconoscimento della paternità a sei anni esatti dalla morte dell'attore:

Non c'è un motivo per cui ho deciso adesso di avanzare le mie richieste in Tribunale e di raccontare in un libro il grande amore che ha legato mia madre a mio padre. Oggi sono pronta, prima no. E mi sento affrancata dalla promessa fatta a mia madre, mancata il 9 novembre 2015, che non avrei mai detto a nessuno chi era mio padre.

Carlotta Rossi nel suo libro affronta poi la questione del rapporto con papà Bud Spencer (Carlo Pedersoli), che non è mai stato un estraneo per lei, anzi, ha provveduto al suo mantenimento, pagandole la scuola, l'Università e le vacanze. Tuttavia, il loro legame è sempre stato piuttosto formale: "Di mio padre non avevo il numero privato, era sempre lui a chiamarci. Quando è morta mamma ho telefonato a Giuseppe Pedersoli, il suo primogenito, di cui mi ero procurata il numero. La telefonata è durata 30 secondi, il minimo indispensabile". 

L'ultimo saluto a Bud Spencer

Quando era una adolescente, per Carlotta Rossi "non è stato difficile non poter dire ai compagni di classe che il loro beniamino al cinema era suo padre". All'età di 13 anni, però, Spencer le disse di avere un'altra famiglia e tre figli legittimi. E la "normalità" a cui era abituata si è scontrata così con un'altra realtà. Quando l'attore è venuto a mancare, il 27 giugno del 2016, l'allora 40enne ha deciso di non andare al funerale "dell'uomo che ha sempre considerato suo padre". Non nega che le sarebbe piaciuto, ma non avrebbe potuto dargli l'ultimo saluto come aveva immaginato: "Sono andata soltanto in Campidoglio, ho fatto la fila come tutti, accanto a ragazzi che avevano tatuato il suo nome e quello di Terence Hill sul braccio". 

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