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Beppe Vessicchio sul passaggio di Amadeus al Nove: “Se mi chiamasse per un progetto lo seguirei”

Il direttore d’orchestra commenta l’addio di Amadeus alla Rai e rivela che se il conduttore gli proponesse un progetto sul Nove gli direbbe di sì: “È una persona che stimo. Poi naturalmente dipende dai contenuti”.
A cura di Eleonora Di Nonno
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Che l'addio di Amadeus alla Rai sia stato, citando il conduttore, "una scelta non facile" è un dato di fatto. Tra i tanti che si interrogano sui motivi della decisione c'è anche Beppe Vessicchio, che già in tempi non sospetti si crucciava sul futuro di Sanremo 2025 senza Amadeus. Il Maestro, intervistato dal Corriere, commenta la scelta del conduttore di passare al Nove.

"Ad Amadeus dico sempre di sì perché è una persona che stimo"

Il direttore d'orchestra rivela come la Rai sia diventato un luogo in cui il governo interno è sottoposto a numerose pressioni. "L'artista ha un'identità e una sua sensibilità. Non so che cosa possa fare un uomo che era la Rai con format ben identificati – si interroga Vessicchio – Li porterà con sé o ne creerà di nuovi? Sarà interessante capirlo". Il Maestro elogia Amadeus per la capacità di prendere in mano il Festival di Sanremo, riuscendo a conquistare anche il pubblico dei giovani. "Ha mostrato una capacità di gestione del fenomeno Festival senza procedenti. Non si è mai ripetuto, ha avuto il coraggio di seguire una sua direzione" commenta. Per il conduttore prova una stima tale da spingerlo a prendere in considerazione l'ipotesi di seguirlo: "Io dico sempre sì perché è una persona che stimo. Poi naturalmente dipende dai contenuti. Adesso ho i miei obiettivi sul mondo della musica in generale, sul rapporto tra musica e biologia, sull’effetto Mozart nel vino, nella grappa o nel latte e ne sono felice. Vediamo".

"Amadeus al Nove chiederà garanzie di autonomie"

Beppe Vessicchio rivela coma la difficoltà di lavorare in Rai sia "il potere che puoi avere in una struttura così complessa". Il direttore d'orchestra è convinto che Amadeus al Nove chiederà garanzie di autonomie. "In Rai è complicato perché le strutture che la governano sono potenti: direttori di rete, vicedirettori, responsabili di palinsesto, i capistruttura appartengono a una rete già consolidata che tenderà a tirare la corda dalla propria parte – spiega Vessicchio – Amadeus ha fatto bene negli ultimi anni perché aveva capito che doveva accentrare su di sé tutto prendendosi la responsabilità di qualunque cosa".

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