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Benjamin Mascolo: “Abbiamo perso due bambini. Spero esista un luogo dove potrò incontrarli e amarli”

Benjamin Mascolo racconta due momenti difficili e delicati del suo vissuto, quando insieme alla moglie Greta hanno dovuto affrontare il dolore della perdita di due bambini ancor prima che potessero nascere.
A cura di Ilaria Costabile
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Da quando ha iniziato a mostrare il suo mondo, quello nascosto, interiore, Benjamin Mascolo non ha timore di raccontarsi, parlare di sé e di quello che i più non sanno e custodisce finché non sente che è arrivato il momento di poterlo condividere. Lo scorso 7 ottobre, quindi tre settimane fa, è nata Athena la sua primogenita, nata dall'amore con Greta Cuoghi e questo evento ha lenito il dolore per la perdita di due bambini che la coppia avrebbe potuto avere, ed è a loro che il cantante si rivolge nell'ultimo post pubblicato su Instagram.

Benjamin Mascolo e il dolore per gli aborti della moglie Greta

Benji inizia il suo post come se stesse raccontando una storia, quella di un uomo sopravvissuto ad una operazione delicata e rischiosa, clinicamente morto per qualche minuto, tempo in cui dice di essere stato in Paradiso: "Disse che lì, i genitori conoscono e vivono con i figli mai nati. Che le madri possono crescere quei bambini perduti in gravidanzascrive il cantante riflettendo, poi, sul fatto che potrebbe non essere vero ma è qualcosa in cui spera: "Perché ho sentito quanto sia doloroso perdere qualcosa che già ami, ma che non ha avuto modo di compiersi". Benji lascia così intendere che prima dell'arrivo di sua figlia, insieme a sua moglie Greta erano stati per ben due volte sul punto di diventare genitori, o quanto meno, lo sono stati per un tempo brevissimo. Mascolo, quindi, racconta:

La nascita di nostra figlia ha guarito quelle ferite, ma le cicatrici sono rimaste. Quando succede, hai paura a parlarne: temi di non essere capito, o peggio, di essere giudicato. Ti chiedi se c’è stato un errore, se fosse troppo presto o troppo tardi. Ma solo chi ci è passato davvero sa di cosa parlo. La prima volta ho usato tutta la mia forza per consolare mia moglie.

Un dolore difficile da accogliere, da decifrare, una disperazione che nasce dall'aver provato una gioia immensa per poi vederla svanire poco dopo, in maniera inaspettata. Lo rivela Benji, mostrando tutta la sua fragilità: "La seconda, invece, è arrivata così all’improvviso che, usciti dallo studio medico, mi sono accovacciato sul marciapiede in centro a Milano — a pochi passi da una chiesa — con la faccia affondata tra le ginocchia e lei che cercava, con tutta la sua forza, di tenermi in piedi". Ed è per questo motivo che, oggi, spera: "Che esista davvero un luogo dove potrò incontrare quei bambini che non ho avuto modo di amare su questa terra" 

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