Barbara D’Urso conferma il ritorno in Rai: “Due anni di bugie su di me, ma ora ho un nuovo progetto”

Dopo due anni di silenzio forzato, Barbara d'Urso ha deciso di parlare. La conduttrice che fino al 2023 dominava il palinsesto di Canale 5, si racconta senza filtri in un'intervista che fa chiarezza su tutto, soprattutto sul suo futuro televisivo. C'è un giorno che ha cambiato tutto e che la conduttrice ricorda come fosse ieri: "È dalle ore 16.30 del 26 giugno del 2023, quando ho avuto per vie traverse la notizia che non avrei più fatto parte della trasmissione che avevo creato io nel 2008, che leggo qualsiasi cosa su di me". L'intervista al Corriere della Sera è un fiume di titoli. Il futuro è chiaro all'orizzonte ed è in Rai: "Veti politici su di me? Sarebbe gravissimo".
"A Mediaset vivevo in camerino"
La conduttrice non nasconde lo shock di essere estromessa all'improvviso dai progetti Mediaset: "Non sono scomparsa per mia scelta. Ma, invece, ho scelto io in questi due anni di stare tranquilla, in un angolo, di non parlare, non replicare mai alle mille cose che ho letto. E aspettare. La pazienza è la virtù dei forti, e io sono una donna forte". L'unica bussola è stata il pubblico coltivato per 50 anni di carriera: "Mi supporta in maniera incredibile, mi ferma per strada, mi chiede perché non torno, mi dice che è una ingiustizia". E su Mediaset: "Nel mio appartamento non avevo più nemmeno la biancheria. A un certo punto su Canale 5 ho condotto 4 programmi contemporaneamente: Pomeriggio 5, Domenica Live, Non è la d'Urso e GF. Tutte le mattine facevo la riunione a Cologno con 15 giornalisti". L'immagine del "Tir" pieno delle sue cose personali recapitato a casa resta uno dei ricordi a posteriori più dolorosi: "Vivevo in camerino", confessa, raccontando di una dedizione totale al lavoro che l'aveva portata a trasferire la sua vita negli studi televisivi.
I contatti con la Rai e il nuovo progetto
Barbara D'Urso ha poi confermato i contatti diretti con Williams Di Liberatore, direttore dell'Intrattenimento Prime Time: "L'ho incontrato con il ceo di Freemantle Italia. Mi ha detto di avere grande stima di me e del mio percorso professionale, soprattutto in termini di risultati: non solo per lo share, ma anche per la raccolta pubblicitaria". Il progetto non è quello ipotizzato dai media:
Non è Carràmba! E non sono otto puntate. È un progetto di emotainment bello, elegante, popolare, commovente e divertente. L’idea è di fare 4 o 5 puntate, il venerdì sera. Tra l’altro, ho visto che a gennaio il bel programma della Clerici si sposterà dal venerdì al sabato. Tutto quadra.

La risposta ai veti politici
Tra le voci più insistenti circolate in questi mesi, quella di un presunto veto politico per impedire il suo passaggio in Rai. La D'Urso respinge categoricamente questa ipotesi: "Non posso pensare che l'azienda culturale pubblica più grande del Paese, della quale paghiamo tutti il canone, possa accettare veti. Sarebbe orribile". Riguardo al presunto interessamento di Matteo Salvini, la conduttrice rivendica la sua autonomia professionale: "Mai, e sottolineo mai, nessuno ha interceduto nella mia sfera professionale. Anche perché non ne ho avuto bisogno: hanno parlato per me il mio lavoro, i miei risultati, il mio entusiasmo".
Il rapporto con la famiglia Berlusconi
Particolarmente toccante il ricordo del rapporto con Silvio Berlusconi: "Era un genio della televisione. Aveva capito che doveva creare una tv completamente diversa da quella pubblica. Mi stimava molto". Sul presunto veto di Marina Berlusconi aggiunge: "Non ci credo, sarebbe assurdo. Ho sempre avuto un rapporto di stima e affetto con tutta la famiglia Berlusconi". Con Pier Silvio Berlusconi, però, i rapporti si sono interrotti: alla domanda se l'abbia sentita dopo l'estromissione, la risposta è secca: "No".
La difesa del suo stile televisivo
D'Urso non arretra di fronte alle critiche sul suo modo di fare televisione: "Cercare di dare voce ai sentimenti delle persone comuni è trash? Ho raccontato storie semplici, perché ci si riconoscessero gli italiani. Qual è il confine tra trash e popolare? La Corrida di Corrado era trash?". La conduttrice rivendica il valore sociale dei suoi programmi: "Nei miei programmi si è parlato di separazioni, di malattie, di violenza contro le donne, di povertà, di esclusione, e l'ho fatto dando spazio a chi altrimenti sarebbe rimasto invisibile".
La solidarietà dei colleghi
Sul fronte della solidarietà ricevuta dai colleghi, il bilancio appare amaro: "Si è esposto pubblicamente solo Gerry Scotti, ha detto che da telespettatore io gli mancavo. Ed è stata molto carina Simona Ventura, con Giovanni Terzi: in privato ieri mi ha chiamato dicendo che è assolutamente ingiusto quello che stavo vivendo. Gli altri? Mah…". Il supporto del pubblico resta la sua forza: "Il pubblico che ho coltivato in questi 50 anni di carriera mi supporta in una maniera incredibile, mi ferma per strada, mi chiede perché non torno, mi dice che è una ingiustizia. Paradossalmente, il mio non esserci è stato più forte della mia presenza". Ora, dopo due anni di silenzio e attesa, Barbara d'Urso sembra pronta a riprendersi la scena televisiva che le appartiene da sempre.