Alessandro Gassmann: “Viviamo in una società aggressiva. Mi vergogno della mia fortuna, vivo cercando di meritarla”

Alessandro Gassmann è protagonista del film Mani Nude di Mauro Mancini, al cinema dal 5 giugno, in cui interpreta il carceriere Minuto, un uomo duro, plasmato dalla violenza che aiuta Davide, un ragazzo di buona famiglia, la cui vita viene sconvolta, a muoversi nel mondo sommerso dei combattimenti clandestini.
Alessandro Gassmann e le parole sulla violenza nella società odierna
L'attore, che per questo ruolo ha dovuto mettere su peso, almeno dieci chili, ha spiegato: "Non è un film violento", spiegando che in un momento storico così delicato in cui la violenza dilaga, senza che ve ne sia un vero controllo, un lavoro di questo tipo può essere solo fonte di una riflessione:
Ci sono stati film di guerra contrari alla guerra, come Apocalypse Now, che fanno ragionare sulla distruzione. Viviamo in una società aggressiva, maleducata e violenta che si riversa in rete e sui social, l’unico mezzo d’informazione che viene utilizzato dalla maggior parte del paese. C’è confusione. C’è ignoranza che porta a reazioni smodate. E anche i giovani sono parte del sistema.
Gassmann, poi, sottolinea come i giovani di oggi non abbiano una reale contezza di quello che gli ruota attorno, come se non avessero presa sul mondo reale: "I ragazzi sono disconnessi con la realtà. I desideri che avevamo noi alla loro età erano diversi: volevamo divertirci, rimorchiare e conoscere persone. Oggi la realtà è violenta" e aggiunge: "Il film è costruito intorno a una realtà irrealistica all’interno di una violenza che viviamo tutti i giorni. E tra le sue maglie strette si scova un germoglio di speranza".
"Vivo cercando di meritarmi la fortuna che ho"
Un'ultima considerazione è quella che l'attore fa in merito alla sua evoluzione come uomo, prima ancora che come artista, sottolineando come cerchi ogni giorno di conquistarsi la fortuna che ha avuto nel nascere e crescere in determinati contesti:
Mi sento una persona fortunata, sono figlio di due persone intelligenti, di un padre da cui ho imparato tanto, umanamente e non solo. Mi sveglio però alla mattina con il senso di colpa e leggermente schifato. Mi vergogno della fortuna che ho. Vivo cercando di meritarmi questa fortuna che mi è capitata