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Ai funerali di Pippo Baudo si contano gli assenti, pochissimi vip a Militello e nemmeno un dirigente Rai

Nel giorno dell’ultimo saluto a Pippo Baudo, ai funerali dell’imperatore della Tv sono pochissimi i volti noti del mondo dello spettacolo, pressoché assenti i dirigenti della Rai. Baudo portò in spalla la bara di Mike Bongiorno, chi ha portato la sua?
A cura di Andrea Parrella
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Militello in Val di Catania era irraggiungibile, troppo lontana per valere lo spostamento. Il lungo saluto a Pippo Baudo, morto il 16 agosto, si è chiuso con i funerali celebrati nella piccola località siciliana che ha dato i natali all'imperatore della Tv italiana. Presenti le autorità, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il governatore della Regione Sicilia Renato Schifani. Qualcosa, però, mancava.

Non c'erano i volti del mondo dello spettacolo, fatta eccezione per pochi volti noti come Lorella Cuccarini, Gigi D'Alessio, Al Bano, Michele Guardì, Alberto Matano. Si contavano sulle dita di una mano e c'è poco da aggiungere. Mancavano i dirigenti della Rai, l'azienda di cui Pippo Baudo è stato più di un semplice volto simbolico. "Pippo per me era la R della Rai", ha detto Gigi D'Alessio, forse prosaicamente ma con una frase di sostanza che ci dice per quale motivo la presenza dei vertici dell'azienda sarebbe stata opportuna. Qualsiasi ragione di difficoltà logistica, o pratica, la lontananza di Militello dai centri cittadini e la difficoltà del centro di accogliere una moltitudine di persone, fatica a reggere dinanzi a questa evidenza.

Se è vero che sono stati in tanti a recarsi alla camera ardente allestita a Roma nei giorni scorsi, chi osserva si limita a fare considerazioni, osservare le sbavature, gli eccessi, oppure i vuoti. Non c'è dubbio che ognuno scelga come vivere il lutto e come dimostrarlo, ma è anche vero che il funerale è un rito sociale, oltre che un atto di dolore. Se si noti di più la presenza o l'assenza è corollario della ben nota teoria morettiana, così come il codice di comportamento a un funerale rientra nel codice cinematografico di Paolo Sorrentino. La morte è una livella per chi muore e, per certi versi, anche una prova per chi resta, visto che davanti al lutto si compie il più spontaneo, ma al contempo il più formale dei gesti. In ultimo una considerazione: Pippo Baudo aveva portato in spalla la bara di Mike, chi ha portato la sua?

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