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YuYu: “Dopo ‘Mon petit garçon’ la depressione e il tentato suicidio. Mi salvarono Costanzo e una dottoressa”

A UnoMattina Weekly, la cantante YuYu si racconta a cuore aperto: dal successo di Mon petit garçon al dramma dell’anoressia, fino al tentato suicidio. Un viaggio durissimo, che solo l’intervento di Maurizio Costanzo e il sostegno di una dottoressa hanno trasformato in rinascita.
A cura di Stefania Rocco
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È salita in cima alle classifiche con Mon petit garçon, brano che ha fatto ballare l’Europa intera, poi il silenzio. Per anni YuYu, all’anagrafe Giuditta Guizzetti, è sparita dalle scene, travolta da una malattia che l’ha svuotata nel corpo e nella mente. Ospite di Lorella Boccia a UnoMattina Weekly, la cantante ha raccontato per la prima volta pubblicamente il suo percorso.

Facevo l’assistente di volo, ero stata chiamata da un amico che aveva una discoteca per fare un annuncio da hostess per pubblicizzare la discoteca e mentre facevo questo annuncio in questo studio, è entrato il mio attuale discografico”: è così che tutto è cominciato. Ma il successo, arrivato in modo improvviso e imprevisto, le ha infine presentato un conto altissimo da pagare.

Il telefono che smette di squillare e l’inizio della crisi

Quando ho percepito che con l’uscita dei nuovi singoli il telefono squillava di meno, insomma venivo cercata di meno, come capita, sono scattate dentro di me delle cose…”. In quel momento, ricorda oggi, YuYu inizia a sprofondare: “Quella che chiamano anoressia è una malattia molto complessa. Sono tantissimi i meccanismi che scattano nella testa, purtroppo uscirne è molto difficile. Scomparire per apparire, tu praticamente ti rendi invisibile ma alla fine è una richiesta di aiuto, di tornare, di ritornare”.

Il tentato suicidio, la rinascita e il ruolo decisivo di Maurizio Costanzo

Nel racconto di YuYu c’è anche un momento drammatico, il più difficile di tutti. “C’è stato il gesto, diciamo un po’ estremo, nel quale ho toccato il fondo, volevo proprio farla finita: il suicidio. Sono stata presa in estremo, con molti farmaci, moltissimi. Mia mamma ha avuto un sesto senso… avevo preso tante pastiglie la sera prima”. La salvezza non è arrivata subito. È servito tempo, e soprattutto è servita una figura che per YuYu è stata determinante: Maurizio Costanzo. “Lui ci teneva tanto, è stata una di quelle poche, pochissime, persone che è rimasta. Ha insistito moltissimo che io andassi poi in quella clinica dove sono riuscita a tirarmi fuori, e lui mi ha proprio spinta”.

È in quella clinica che YuYu incontra la dottoressa che le cambia la vita: “Mi ha messo davanti la realtà… mi ha detto: ‘Sono due le opzioni, o vivi o muori, devi fare una scelta’. E lì mi sono abbassata tutte le mie difese, tutti i miei schemi mentali. Ho detto: va bene, mi affido, mi metto nelle vostre mani”. Oggi YuYu è una donna nuova. Ha scritto un libro e partecipa attivamente a progetti di sensibilizzazione sul tema dei disturbi alimentari: “In tutti questi anni ho avuto modo di entrare in queste realtà e nel mio piccolissimo credo di aver contribuito”.

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