Sandokan 2 si farà, anticipazioni di Elena Bucaccio: “L’amore con Marianna in crisi per un’altra. In onda nel 2027”

Sandokan 2 si farà. La seconda stagione è già stata confermata e alla luce del successo negli ascolti, la decisione della Rai non sorprende. Ma cosa vedremo nelle nuove puntate con Can Yaman, Alanah Bloor, Ed Westwick e Alessandro Preziosi? Fanpage.it ha intervistato Elena Bucaccio, produttrice creativa della serie. Ci ha svelato alcune anticipazioni sulla trama di Sandokan 2, l'amore tra il pirata e Marianna sarà messo a dura prova: "Ci sarà un'altra grande figura femminile che entrerà in questa storia". Le riprese inizieranno a maggio 2026. La seconda stagione andrà in onda nel 2027, salvo imprevisti naturalmente. Sarà composta da quattro puntate e otto episodi. Elena Bucaccio ha parlato anche del paragone tra la serie con Can Yaman e quella con Kabir Bedi e ha spiegato perché Luca Argentero non ha più partecipato al progetto. Intanto stasera, martedì 16 dicembre, andrà in onda il finale della prima stagione.
Sandokan 2 si farà: trama e cast della seconda stagione con Can Yaman

Sandokan 2 si farà. Quali anticipazioni puoi darmi sulla trama della seconda stagione?
Posso dire che l'amore di Sandokan e Marianna sarà messo a dura prova perché ci sarà un'altra grande figura femminile che entrerà in questa storia. Una figura sorprendente. Ripeto, l'amore dei nostri due eroi sarà messo a dura prova.
Quindi nel cast ci saranno delle new entry.
Sì per dare vita a una storia completamente nuova. Ma rivedremo anche i quattro protagonisti: Sandokan, Marianna, Lord Brooke e Yanez.
Quando inizieranno le riprese?
A maggio 2026. Non c'è ancora la data certa, ma il mese dovrebbe essere quello.
Quando andrà in onda Sandokan 2?
Nel 2027. Ci vorranno due anni per scrivere la serie e metterla in atto. È un lavoro importante. Adesso stiamo scrivendo le ultime sceneggiature.
Quante puntate saranno?
Sarà lo stesso formato della prima stagione. Quattro puntate e otto episodi.
Sandokan, stasera il finale: la scelta di Can Yaman e perché Argentero non c'è

Stasera andrà in onda il finale della prima stagione di Sandokan. Come commenti gli ascolti straordinari?
Con gioia assoluta, non eravamo preparati a questo successo. La prima puntata ha avuto risultati da Sanremo e anche le altre puntate sono andate benissimo, siamo sotto shock (ride, ndr). Ci abbiamo lavorato 5 anni con tanta professionalità e onestà da parte di tutti. Poi c'è anche il fattore fortuna, il saper cogliere il tempo e il momento.
In effetti la storia di Sandokan è per certi versi molto attuale.
Questo è un tempo cupo, complicato, Sandokan rappresenta la fuga verso una realtà migliore. Parla di un pirata che capisce di essere la guida di un popolo sconfitto e torturato e se ne assume la responsabilità. E di una donna cresciuta negli agi che sperimenta la libertà, la passione e l'attenzione al prossimo. È una serie molto attaccata all'oggi. Alla libertà dei popoli, alla figura femminile nella sua crescita e poi c'è la passione sconvolgente tra Marianne e Sandokan. È una serie che parla di libertà, di riappropriazione culturale, di famiglia.
Can Yaman si è dimostrato l'interprete perfetto. Come è stato scelto?
Era il momento in cui Can cominciava a essere veramente famoso in Italia. E poi lui è Sandokan, ha la fisicità, la passione e anche l'ingenuità in alcuni momenti di Sandokan. Can se n'è innamorato subito. Il progetto ha avuto varie fasi. Ci abbiamo lavorato prima con sceneggiatori americani, poi con sceneggiatori italiani. Can ha aspettato tanto prima di arrivare finalmente sul set. Ha tirato fuori dei lati del suo carattere e delle capacità attoriali che non avevamo ancora visto perché è proprio un secchione (ride, ndr).
È vero, si è preparato maniacalmente per il ruolo.
Tantissimo, tantissimo. Ormai sa fare qualunque cosa, da combattere a danzare. È dimagrito tantissimo. Si è messo in discussione, sul set si è impegnato in ogni istante. Non è stato un set facile perché avevamo mezzi importanti per la televisione italiana, ma limitati rispetto ai grandi colossi americani. Quindi tutti quanti hanno avuto una capacità di resistenza, passione e partecipazione altissima.

Il personaggio di Lord Brooke, interpretato da Ed Westwick, è dotato di grande profondità.
È un uomo che deve nascondere la sua identità, è indiano ma deve tenerlo segreto perché questa identità è considerata inferiore. Anche il nostro villain ha dentro un'anima. Non è un caso che molti spettatori facciano il tifo per lui. E fino all'episodio 7 è un candidato possibile all'amore di Marianna. Se Marianna lo amasse, si salverebbe perché la sua anima buona prevarrebbe su quella malvagia.
È vero che nel cast avrebbe dovuto esserci anche Luca Argentero nel ruolo di Yanez?
Lux Vide ha alcuni attori con cui lavora in maniera più assidua. Quindi sì, c'è stato un momento in cui ci sarebbe piaciuto avere anche Luca Agentero, poi per diversi motivi come gli impegni personali, non è stato possibile. Io penso che Yanez, interpretato da Alessandro Preziosi, sia incredibile. Ha dato profondità al personaggio. Anche grazie alla sceneggiatura che prevedeva che Yanez avesse un passato da missionario che ha tentato la rivolta, non ci è riuscito e quindi si è rifugiato in una libertà in qualche modo egoistica. È un personaggio che ha una tridimensionalità che Alessandro è riuscito a portare a galla senza che questa diventasse predominante rispetto alla sua allegria e leggerezza.
Il confronto con Sandokan di Kabir Bedi

Come vi siete rapportati alle opere di Emilio Salgari e alla serie con protagonista Kabir Bedi?
Ci siamo fortemente ispirati alla serie degli anni 70, è chiaro il riferimento, c'è la sigla originale che è stata riadattata in modo moderno e contemporaneo. E ci siamo ispirati a Salgari completamente. Lo sceneggiatore Alessandro Sermoneta, è un grande lettore di Salgari. Ovviamente lo scrittore era più brutale di noi, però ci sono degli elementi salgariani: il rapporto tra i pirati, il modo in cui scherzano, l'ironia, il rispetto dell'esotico.
Con quale stato d'animo avete vissuto l'idea che sarebbe scattato il paragone con la serie originale?
Con grande rispetto, è stata una serie che ha cambiato la televisione di quegli anni. I nostri genitori, i nostri nonni si ricordano di quel Sandokan. Quindi fare un Sandokan dopo quel Sandokan di grande successo è un omaggio e un approccio che vede nella modernità di questi tempi una rilettura. La Marianna originale si innamorava di Sandokan al primo sguardo, la nostra viene rapita e pian piano prende coscienza di se stessa, della sua libertà, del suo amore e di come la supremazia dei popoli sia una violenza. È un Sandokan che rispecchia il Sandokan originale, ma con dentro tutte le sfide dei nostri tempi.
Per concludere, vuoi aggiungere qualcosa?
Voglio dire che questa è una serie che ha rimesso davanti alla televisione tutta la famiglia, i genitori, i figli, i nonni, perché è una serie che parla veramente a tante generazioni. Questa per me è la grande Rai. Noi vorremmo fare sempre e serie in grado di parlare al cuore di tutti. Una scommessa che caratterizza la Lux Vide da sempre e per sempre.
