Sabrina Salerno: “Mio marito ha sempre ammirato Giorgia Meloni. Ho venduto la mia fisicità, è stato marketing”

Sabrina Salerno è ancora oggi un'icona della musica, sebbene siano trascorsi più di trent'anni da quando è salita per la per prima volta su un palcoscenico. Il successo conquistato da ragazzina è stato per lei un'arma da saper maneggiare, ma ci è riuscita egregiamente. Da sempre ha dovuto fare i conti con il suo aspetto fisico, finché non ha deciso che avrebbe potuto servirsene, costruendo un'immagine non sempre corrispondente al suo mondo interiore.
Il rapporto con la sua fisicità
Al Corriere della sera racconta di essere stata una ragazzina un po' presuntuosa, sicura di sé, ma quando è arrivato il successo ha cercato di non farsi sopraffare, anche se le è capitato di pensare che avrebbe potuto anche fare altro nella sua vita:
Ho cercato di salvarmi da certe persone. Niente droga, niente alcol. Sarebbe stato facile perdersi. Ho avuto i miei problemi. Per me è arrivato in maniera casuale, non avevo il fuoco sacro. Non sono De Gregori. Magari avrei fatto altro, chissà, il medico. Forse sarei stata persino più felice.
Da sempre si è trovata a dover capire se si piacesse o meno e non è stato facile come potrebbe sembrare: "A Miss Italia nessuna si riteneva bella, tanto meno io. Mi chiamò mia madre. “Come va?”. E lì ho sclerato. “Malissimo. Mi hai fatto brutta". Prorompente fin da ragazzina, ha dovuto fare i conti con la percezione degli altri, finché non ha deciso di usarla a suo piacimento, sebbene non corrispondesse pienamente al suo io:
A 12/14 anni lo sguardo degli uomini mi incuriosiva. Quando ho capito che veniva dall’attrazione sessuale, all’inizio ho fatto fatica ad accettarlo. Poi ho ribaltato tutto, facendone un mio punto di forza. Ho venduto la mia fisicità, è stato marketing. Sul lavoro ho commercializzato una certa immagine. Per fare musica dance dovevo vestirmi da suora? Ho usato bene quello che avevo a disposizione. In realtà sono profonda, con un forte senso della famiglia e dell’amicizia. Empatica. La mia più grande dote è saper guardare la gente negli occhi e capire se sta male.
"Noi donne per emergere facciamo il triplo della fatica"
Chi l'ha portata al successo è stato Claudio Cecchetto, gli si presentò nello studio e cantò in maniera spavalda, lui l'ha ricordata dicendo che "sono stati complici per un periodo" e lei risponde: "Gli sono grata, insieme abbiamo vissuto un periodo importante, per me e per lui. Il bene è rimasto". Tra i brani più famosi c'è Siamo Donne, cantata con Jo Squillo, e il verso "oltre le gambe c'è di più" è diventato uno slogan: "Dietro c’è un intero universo. Noi abbiamo una marcia in più, forse saranno gli ormoni. Però per emergere facciamo il triplo della fatica, la parità ancora non c’è". E parlando di donne che ce l'hanno fatta come la Presidente del Consiglio: "Giorgia Meloni era l’amore di mio marito, in tempi non sospetti. L’ha sempre ammirata. Non sono d’accordo con lei su certe cose ma è una che ce l’ha fatta, da ammirare".

Quando le si chiede come ha fatto, dopo trent'anni, a restare un'icona, Sabrina Salerno risponde dicendo: "La carriere si costruiscono più con dei rifiuti che con certi sì. Mi sembra di avere ancora tanta strada da percorrere. Per fortuna sento l’affetto delle persone, mi stupisce, a volte penso di non meritarlo". Intanto, in quest'ultimo anno ha dovuto affrontare un tumore al seno, un colpo per lei, che però non si è mai fermata davvero:
Mai. A 25 giorni dall’intervento sono partita in tournée negli Usa, è stata dura ma non amo chi si piange addosso. La settimana scorsa ho preso 11 aerei. Sul palco sto bene, quando scendo per qualche ora funzionano le endorfine, poi l’effetto finisce e mi prende un po’ così.