Paolo Bonolis categorico sugli smartphone: “Vanno vietati fino ai 16 anni, i giovani non vivono più la vita vera”

Paolo Bonolis è categorico sull'utilizzo degli smartphone in un'intervista. Al centro della sua riflessione, gli effetti devastanti dei dispositivi sulle nuove generazioni: "Quello che sta accadendo è drammatico".
Paolo Bonolis e l'uso degli smartphone: "Si può avere dai 16 anni"
"Lo smartphone si può avere solo dai 16 anni. Punto", ha affermato Bonolis in un'intervista rilasciata al settimanale Oggi. Non è una semplice opinione la sua, ma una vera e propria visione pedagogica, frutto di anni di osservazione attenta dei comportamenti sociali e dei cambiamenti nelle abitudini quotidiane delle persone. Il conduttore non nasconde la sua preoccupazione per i danni psicologici e relazionali che l'uso indiscriminato della tecnologia sta causando, soprattutto tra i più giovani.
Secondo lui, la continua connessione alla rete e l'esposizione costante agli schermi influenzano in modo negativo le capacità di interazione e di concentrazione. Un'influenza che va ben oltre i semplici effetti sulla salute fisica, ma che sta trasformando il modo in cui le persone vivono e percepiscono il mondo reale.
I giovani – ma anche tanti adulti – ormai vivono nell'universo parallelo creato da internet, non sono più qui tra noi, nella vita vera.
L'episodio incriminato ai funerali di Papa Francesco
Un episodio che ha colpito profondamente Bonolis riguarda la cerimonia per i funerali del Papa. In quel momento solenne, secondo quanto raccontato dal conduttore, ciò che è rimasto impresso non è stata tanto la cerimonia in sé, ma l’assenza di un legame emotivo autentico. "Non c'era una sola persona che si facesse il segno della croce o che seguisse la liturgia. Erano tutti col cellulare alzato a filmare. Non contava essere lì a vivere l'emozione di un momento storico, era più importante poter dire agli altri ‘io c'ero'", le parole.