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Paola Perego dopo Ballando: “Ho risolto un altro pezzo di me. Citofonare Rai2? È il mio orgoglio”

A Fanpage.it, la conduttrice svela i dettagli della sua esperienza a Ballando con le stelle: “Non pensavo di uscire proprio nella puntata di sabato, ma sono contenta perché ho superato un tabù”. Parla del successo di Citofonare Rai2 e, tra progetti futuri e preferenze televisive, la conduttrice è pronta a nuove sfide.
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Paola Perego ha scoperto un altro pezzo di se stessa. A Ballando con le stelle si è messa alla prova regalandosi un'avventura tutta nuova dopo quarant'anni di carriera. A Fanpage.it, la conduttrice fa un bilancio: "Non pensavo di uscire proprio nella puntata di sabato scorso perché il tango mi piaceva assai, ma sono felice perché ho superato quello che per me era un tabù". Oltre al suo percorso, l'attenzione si sposta su Citofonare Rai2 che ha riportato vitalità alla fascia oraria della domenica mattina: "Arrivare al 6% su Rai2 di domenica mattina, in alcuni punti superare questa quota, è una cosa straordinaria. Trasformare il format in un daily? Si può fare".

La predilezione per lo storico format La Talpa: "Lo rifarei perché ci sono i presupposti per fare meglio". Infine, Paola Perego svela il suo interesse per tutto il nuovo panorama televisivo: "Mi piacciono molto le produzioni Amazon". Sul Festival di Sanremo e il futuro: "Amadeus ha fatto sempre qualcosa di nuovo e sempre qualcosa in grado di lasciarti a bocca aperta, magari ci sarà ancora lui al timone l'anno prossimo". E su Paolo Bonolis: "Penso che Ciao Darwin è un programma fatto con grandissima ironia e con l’ironia particolare che solo Paolo Bonolis ha, lui è il fuoriclasse della televisione". 

Paola, ti aspettavi di uscire nella puntata di sabato scorso?

Mi aspettavo di uscire, nel senso che partendo da zero non ho una predisposizione per il ballo, ma ho deciso di fare quest’avventura anche per regalarmi una cosa diversa e più leggera dopo quarant’anni di carriera. Non pensavo di uscire proprio nella puntata di sabato perché il tango mi piaceva assai.

Diciamo che, forse, ti ha un po’ penalizzata il tesoretto affidato ad Antonio Caprarica e a Carlotta Mantovan.

Posso dire che non ho ancora capito come funziona il meccanismo delle votazioni e dei tesoretti? È ancora tutto un po’ nebuloso, ma ci sta, è una cosa divertente che ho preso con grande leggerezza. Il mio lavoro resta quello di conduttrice e continuerò a farlo anche dopo Ballando.

Che Paola ritrovi dopo questa esperienza?

Beh, una Paola che ha avuto il coraggio di mettersi alla prova in una cosa che era per me veramente un tabù. Ballare, muovere il corpo non mi era mai interessato, anzi era forse un problema. Direi che ho risolto un altro pezzo di me.

Sulle dinamiche che si scatenano di puntata in puntata, Teo Mammucari sembra un po’ quelle che le accentra tutte. Come si vive dall’interno quello che sembra essere un ciclone?

A me lui fa ridere tantissimo. Amo la sua comicità e sono anche in grado di cogliere l’ironia quando fatta con sarcasmo. Credo che Teo abbia dato tantissimo al programma, lo ha ravvivato, ha ravvivato la giuria, ha rotto la grammatica classica del format. Ha fatto sempre molto ridere, mi piaceva già prima e mi piace adesso.

A Ballando ora resta in gara la tua amica Simona Ventura e tutti dicono che può arrivare fino in fondo. Ce la farà a vincere?

Dalla prima puntata dico che lei è tra le favorite. Ha una predisposizione al ballo particolare, ha fatto scuola di danza, ha lavorato da sempre agli stacchetti. Il ballo fa parte della sua storia e poi, come abbiamo visto, è riuscita a fare delle performance davvero straordinarie.

Tra tutti i partecipanti, hai legato con qualcuno in particolare? 

L’unica che non conoscevo era Wanda e devo dire che ho trovato una persona molto bella. Di lei avevo letto solo il gossip, l'avevo vista dalla televisione e durante il programma ho visto una persona che mi piace proprio. Lei è molto brava, è una fuoriclasse nel ballo ed è un'altra delle favorite alla vittoria finale.

Con “Citofonare Rai2” siete riuscite a rianimare una fascia oraria che sembrava non dico morta, ma quasi.

No, era proprio morta, spenta. A Serena Costantini, che è il nostro capo-progetto, e a me è stato chiesto di pensare a un progetto per la domenica mattina di Rai2 e all’inizio ci credevamo solo noi. Abbiamo quindi pensato a una conduzione a due donne, Simona è stata così pazza da accettare e devo dire che ci stiamo togliendo grandissime soddisfazioni. Il programma ha creato grande fidelizzazione. Arrivare al 6% su Rai2 di domenica mattina, in alcuni punti superare questa quota, è una cosa straordinaria. Sono molto fiera perché è un progetto che nasce con me e sono molto felice.

È un programma che può essere esportato anche in un formato differente, magari un daily?

Assolutamente. Può essere tranquillamente trasformato e trasportato in un daily perché è estremamente malleabile. Con le opportune modifiche, potrebbe funzionare.

Ti piacerebbe provare a rilanciare un format dal passato?

La televisione è cambiata, è cambiato il tipo di pubblico ed è sempre difficile pensare a un’operazione del genere. L’unico che rilancerei volentieri, me lo chiedono tutti del resto, è “La talpa”. Perché ci sono le condizioni oggi di farlo anche meglio.

“La talpa” è un grande mistero: adesso è previsto per il 2024 su Italia1.

Tre volte hanno annunciato il programma e non s’è mai fatto. Tu pensa, quando lo abbiamo fatto il crime e la detection non avevano ancora preso piede. All’epoca, lavoravamo un po’ alla Agatha Christie e il giorno prima della puntata davamo degli indizi. Il successo era dato dal fatto che il pubblico a casa giocava e interagiva. Io stessa, non sapendo chi era la talpa, giocavo e cercavo di capire chi potesse essere il traditore. Oggi si potrebbero fare molte più cose per incentivare la detection.

Possiamo dire che La talpa non si dovrebbe fare senza Paola Perego?

A me piacerebbe rivederla anche da spettatrice. Vero è che vedere "La talpa" condotto da un altro, è un po’ come se ti strappassero un figlio. Però ci sta, nell’ordine delle cose, che lo presenti un’altra persona perché altrimenti faremmo tutti lo stesso programma a vita e non funziona così.

Non vorrei sbagliarmi, ma hai sempre fatto televisione tra i due poli, Rai e Mediaset, ad eccezione di “Settimo squillo” per Telemontecarlo: ti piacerebbe passare al terzo polo? O magari al Nove?

Sì, certo. Come no. Anche cambiare piattaforma, mi piacerebbe molto.

Sky, Amazon, Netflix: preferenze? 

Mi piacciono tantissimo i progetti che sta lanciando Amazon. Fanno delle produzioni molto interessanti, poche ma fatte molto bene.

Un commento sul Festival di Sanremo. Che ti aspetti da Amadeus in quello che potrebbe essere il suo ultimo anno?

Mi aspetto un Festival ancora in grado di sorprendermi come tutti quelli di Amadeus, che ha fatto sempre qualcosa di nuovo e sempre qualcosa in grado di lasciarti a bocca aperta. Per il prossimo anno, chi può dirlo, magari ci sarà ancora lui.

Il ritorno di Ciao Darwin di Paolo Bonolis ha diviso il pubblico e gli addetti, tra chi lo considera vecchio e portatore di un’immagine un po’ maschilista e chi invece riesce a guardarlo sempre con leggerezza. Tu che ne pensi?

Penso che Ciao Darwin è un programma fatto con grandissima ironia e con l’ironia particolare che solo Paolo Bonolis ha. Tutto il resto delle considerazioni sono inutili. Ho sempre sostenuto che lui fosse il fuoriclasse della televisione e ha un modo di affrontare qualunque argomento e qualunque situazione che rende tutto molto divertente e non criticabile, secondo il mio punto di vista.

Potrebbe essere lui l’uomo giusto per il futuro di Sanremo?

Perché no. L’ha già fatto e ha già dimostrato di fare cose straordinarie per il Festival.

Progetti per il futuro?

Finire Ballando, sopravvivere alla stanchezza fisica e continuare bene con Citofonare Rai2. Poi c’è la radio con Touché, ogni domenica alle 18 su Rai Radio2. Sono bella piena, ma sono anche curiosa di vedere quello che succederà nei prossimi mesi.

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