Mariasole Pollio: “Andai a Sanremo con il cuore spezzato. A The Traitors mi aspettavo Giuseppe Giofrè mi incastrasse”

Mariasole Pollio si racconta a Fanpage.it dopo quello che è stato uno degli anni più intensi e formativi della sua carriera. Reduce dall’avventura a The Traitors, il reality targato Amazon Prime Video dove si è messa in gioco come persona prima che come artista, la conduttrice e attrice ne parla come di un’esperienza che l’ha spinta a confrontarsi con emozioni nuove, strategie, fragilità e anche i limiti. Le registrazioni del format risalgono alla fine del 2024: da quel momento, il lavoro l’ha portata anche al cinema e a X Factor passando anche per Sanremo, dove ha affiancato Bianca Guaccero e Gabriele Corsi alla conduzione del PrimaFestival. Un momento per lei segnato insieme dalla più grande gioia e dal dolore più profondo, legato alla perdita della nonna a cui era molto affezionata.
Partiamo da The Traitors. Il ruolo da Traditrice è stato più un peso o un vantaggio per te?
È stato un mix tra le due cose. Da una parte lo desideravo, perché era il modo migliore per vivere l’esperienza al massimo e sentirne tutta l’adrenalina. Dall’altra, sapevo che sarebbe stata dura fingere di essere dalla parte dei "buoni" dovendo custodire quel segreto. Alla fine però l’ho vissuta bene, è stato divertente e mi ha permesso di godermi il gioco a 360 gradi.
Si è parlato molto del vostro coinvolgimento emotivo, delle lacrime, del dispiacere per chi veniva eliminato. Erano reazioni autentiche?
Assolutamente sì. Non c’era nessun copione. Eravamo in una bolla: niente telefoni, niente contatti, c'eravamo solo noi e il gioco. Questo amplifica tutto. Se qualcuno usciva, ti dispiaceva davvero, perché sapevi che il giorno dopo non avresti più condiviso i momenti insieme, o anche solo le chiacchiere a telecamere spente. Per quattordici giorni la vita reale sembrava non esistere, esisteva solo il castello e chi c'era dentro.

Osservando a posteriori la tua “performance” da Traditrice, diresti che ti sei piaciuta?
Sì, perché sono stata me stessa. Lo sapevo che la mia bontà mi avrebbe fregata, ma non avevo alcun piano strategico. Volevo solo arrivare alla fine del gioco per indossare tutti i miei look (ride, ndr). Posso dire, però, che forse con l'esperienza acquisita nel corso di quest’anno, avrei potuto essere più scaltra in qualche occasione, ma la sostanza sarebbe rimasta la stessa.
Sui social i termini che ti sono stati più spesso associati sono “ingenua” o “insospettabile”. Ti ci ritrovi?
Più che ingenua, mi definirei genuina. Non faccio calcoli, non sono una stratega. Mi lascio trasportare dal momento e dal mio entusiasmo, lo considero più un pregio che un difetto.
Sul finale, Giuseppe Giofré ti ha "incastrata" per arrivare da solo alla vittoria. Ci sei rimasta male?
Non particolarmente. Un po’ l’avevo intuito, ma volevo essere coerente con il mio modo di vivere il gioco. Al momento dispiace un po', certo, ma alla fine posso dirmi felice del mio percorso.
Pochi mesi dopo le registrazioni sei arrivata a Sanremo per condurre il PrimaFestival. Che ricordo hai?
È stato il punto più alto della mia carriera, il momento più bello e al contempo più doloroso della mia vita. Mia nonna Pina era stata la prima persona a cui avevo dato la notizia, ma poi ha avuto un ruolo fondamentale. Era stata la prima persona a cui avevo dato la notizia, ma purtroppo è venuta a mancare pochi giorni prima della partenza. Lì ho capito quanto fossi fortunata a essere viva e ad avere qualcuno da amare. Ho trasformato quel dolore in forza, in un omaggio a lei, che mi ha insegnato a vivere intensamente, sempre.
C’è la possibilità di rivederti lì quest’anno?
Chi lo sa…auguratemelo!
Attualmente sei a X Factor dove conduci l’AnteFactor. Quest'edizione viene descritta come una di quelle più ricche di talenti in assoluto: lo percepisci anche tu?
Assolutamente. Ciascuno dei concorrenti ha qualcosa di speciale e vedere come crescono, dal primo provino ai live, è incredibile. Per me è uno stimolo continuo, amo la musica e stare a contatto con i loro sogni e le loro paure mi fa rivedere un po’ le mie.
Ti piacerebbe condurre un talent show musicale in futuro?
Molto. Vorrei continuare a crescere nella conduzione e un giorno portare un programma musicale tutto mio. È un grande sogno.
Giorgia ti sta facendo un po' da guida?
Per me è un faro. Io sono cresciuta con la sua musica, “Girasole” è la canzone che mia mamma mi ha messo al battesimo. Sentire lei pronunciare il mio nome sul palco è stato pazzesco, come se tutto avesse un senso preciso. È umile, materna, una professionista gigante.
Ti abbiamo vista al cinema, in tv, alla conduzione, in un reality, qual è il contesto in cui ti senti più a tuo agio?
Sicuramente sul set e in conduzione. Sono due parti di me diverse, ma entrambe mi fanno sentire nel mio posto nel mondo. Il reality è quello che mi ha messa più a nudo, perché lì sei tu, senza ruoli.
La scelta più coraggiosa della tua carriera?
Credo proprio The Traitors. Era totalmente fuori dalla mia comfort zone. Sul set o sul palco condivido sempre il lavoro con una squadra, lì ero da sola con me stessa, con il mio istinto. È stata una sfida enorme.
Sui social mantieni molta riservatezza sulla tua vita privata. A cosa è dovuta questa scelta?
Ho deciso di aprirmi e condividere tante cose personali, come l’ansia, il panico, la perdita di mia nonna, però le relazioni sentimentali preferisco tenerle fuori. Voglio che la gente giudichi il mio lavoro e me come persona, non quello che vivo nella sfera più intima. Avere un pezzo solo mio mi fa stare bene.