video suggerito
video suggerito

Lillo: “Greg non è geloso di me, abbiamo progetti separati. Ricordo un nostro spettacolo in cui nessuno rise”

Durante un’intervista, Lillo ha parlato del rapporto con il collega e amico Greg, citando uno dei loro spettacoli meno riusciti andato in scena al Teatro delle Vittorie.
A cura di Eleonora di Nonno
47 CONDIVISIONI
Immagine

In un'intervista Lillo parla del suo legame con l'amico e collega Greg, ricordando una delle loro serate peggiori: uno spettacolo al Teatro delle Vittorie.

Lillo: "Il mio Posaman funziona perché è infantile"

Nella carriera di Lillo c'è il ricordo di una delle serate peggiori. "Un giorno all'anno il Teatro delle Vittorie regalava l'ingresso ai pensionati. Noi portavamo in scena uno spettacolo molto surreale, demenziale che piaceva molto ai ragazzi, ma non adatto a un pubblico così – racconta al Corriere della Sera – Non hanno mai riso, mai una volta: a un certo punto abbiamo cominciato a ridere noi perché era da non crederci". Il comico parla anche di Posaman, spiegando la popolarità del personaggio al riuscitissimo format di Lol: "Lol. Il supereroe delle pose ha colpito perché è infantile, diretto, si rifà a una comicità ancestrale e fisica, è un personaggio che comunica all’inconscio perché è uno che si mette in posa subito, un atteggiamento che è di tutti". Alla domanda se Greg provi gelosia o meno per il suo successo, nega l'ipotesi di una competizione con il collega: "Da sempre, fin dagli inizi, abbiamo seguito progetti separati, io il cinema per conto mio, lui le serate musicali. Più che una coppia di fatto, siamo sempre stati amanti".

Gli inizi di Lillo Petrolo nel mondo del spettacolo

In una passata intervista al quotidiano, Lillo Petrolo aveva rivelato come – prima di intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo – avesse piani diversi, con il sogno di disegnare fumetti: "La mia passione. Ma i miei volevano il pezzo di carta, mi fecero studiare Ragioneria, cinque anni buttati, una sofferenza. Poi mi iscrissi a una scuola di disegno che mi pagavo vendendo cerotti porta a porta". Poco dopo, si mise a fare altro: "Mi misi a vendere cinte di tela ai semafori, con un amico. Le pagavo 250 lire, le mettevo a 500, si guadagnicchiava. Poi collaborai con una ditta che faceva zainetti per bambini, disegnavo orsacchiotti e paperelle. E creavo gli adesivi per Cioè, la rivista per ragazzine: cuoricini, fiorellini, pupazzetti".

47 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views