Io sono Rosa Ricci, Maria Esposito: “Le scene d’azione grazie alla danza. Avere Silvia con me mi aiuta a non cadere”

Io Sono Rosa Ricci uscirà al cinema il 30 ottobre. Ospite a Fanpage.it ha commentato la prova attoriale in questo action movie: “Aver fatto danza mi ha aiutato molto nelle scene d’azione, alla fine mi butto anche senza controfigura”. Con lei anche Silvia Uras, autrice del singolo Vàttelo!, colonna sonora del film: “Averla avuta accanto è stato fondamentale perché lei è la colonna della mia vita. Se cade lei, mi cade tutto”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Io Sono Rosa Ricci per la regia di Lyda Patitucci con Maria Esposito, Andrea Arcangeli e Raiz uscirà al cinema il 30 ottobre, prodotto da Picomedia con Rai Cinema in collaborazione con Netflix, prodotto da Roberto Sessa e distribuito da 01 Distribution. Ospite nella redazione di Fanpage.it, l'attrice napoletana confessa di aver affrontato una difficile prova attoriale con questo action movie: "Aver fatto danza mi ha aiutato molto nelle scene d'azione, che mi piacciono tanto, infatti fingo di volermi poggiare a una controfigura e poi, anche per un salto da dieci metri, mi butto sempre io". Ad oggi, la sua fonte di ispirazione è Sophia Loren perché "anche lei veniva dal niente e vederla arrivare ad Hollywood mi fa credere tanto in me" e nel futuro spera di lavorare in Spagna e, volendo sognare in grande, amerebbe fare "un film con Margot Robbie".

Accanto a lei, in redazione per la sua intervista come cantante e autrice della parte femminile del singolo Vàttelo!, in coppia con Raiz per la colonna sonora del film, c'è Silvia Uras. "Averla avuta accanto è stato fondamentale perché lei è la colonna della mia vita. Se cade lei, mi cade tutto". "Sostenerla è parte fondamentale della mia vita", risponde la cantautrice, che sull'attenzione mediatica si mostra risolta: "Magari tra noi vedono una cosa bella, con tutte le cose brutte che succedono".

Che Rosa ci dobbiamo aspettare rispetto a quella di Mare Fuori?

In Mare Fuori c'erano le storie di tanti ragazzi, nel film invece c'è proprio la storia di Rosa, che ti fa capire perché lei è arrivata nella seconda stagione con quel carattere molto forte, già da donna vissuta che voleva uccidere tutti. Un modo per imparare a conoscerla e a non giudicarla subito.

Una scena di Io sono Rosa Ricci (Credits: Sabrina Cirillo)
Una scena di Io sono Rosa Ricci (Credits: Sabrina Cirillo)

Il film è un gangster movie all'italiana. Ci sono un sacco di scene d'azione, sparatorie, sangue e polvere. Fisicamente, com'è stata la prova attoriale in un film con un ritmo completamente diverso dalla staticità di una cella in carcere?

Vengo dal mondo della danza quindi fisicamente sono preparata. A me piace tantissimo fare le scene d'azione, sul set arrivo con l'idea di usare una controfigura e poi alla fine, di fronte anche a un salto di dieci metri, mi offro per farlo da sola.

In scena con te, da Massimiliano Caiazzo (in Mare Fuori) ad Andrea Arcangeli (in Io sono Rosa Ricci). La diversità di due partner dal carattere così forte? 

Con Massimiliano ci sono cresciuta, nel vero senso della parola, invece con Andrea avevo quella paura di non trovarmi proprio perché non è che era un altro personaggio, era quel personaggio, quindi sarebbe stato più difficile. Invece no, tutt'altro, è stato perfetto. Victor per Rosa è stato una speranza: con lui, lei si è lasciata andare, è come se fosse l'unica cosa che la riportava in vita in quella situazione di morte.

Maria Esposito con Andrea Arcangeli (credits: Sabrina Cirillo)
Maria Esposito con Andrea Arcangeli (credits: Sabrina Cirillo)

L'inizio del film parte con Rosa che va a trovare il fratello Ciro in carcere. Quest'ombra di Ciro mi apre al rapporto che hai con Giacomo Giorgio. Com'è oggi?

Con Giacomo ho  un bellissimo rapporto, mi ha sempre spronato a fare le cose. È uno molto presente, gli voglio veramente bene.

Come ti sei rapportata a Raiz, tuo padre nel film, avendo già vissuto la parte evoluta del rapporto con lui nella serie?

La difficoltà è stata proprio questa, cioè tornare indietro. Ho dovuto fare dieci passi indietro anche solo nell'espressione, nelle movenze, perché nelle varie stagioni di Mare Fuori vediamo una Rosa molto più donna, invece nel film c'è una bambina di 15 anni in difficoltà. Sul set, quando mi scappava di mano la sua forza, anche con un solo sopracciglio inarcato, la regista (Lyda Patitucci, ndr) mi riprendeva perché dovevo mantenere quel candore.

Hai un modello nel cinema al quale ti ispiri?

Sophia Loren, perché è l'unica che mi ricorda, tra virgolette, me. Mi spiego meglio: anche lei veniva dal niente e vederla arrivare ad Hollywood mi fa credere tanto in me.

Come ti vedi in un futuro non troppo lontano?

Il mio più grande sogno sarebbe lavorare in Spagna. Un film o una serie, non so.

Nel cast chi vorresti con te?

Su questa risposta andiamo a finire in America: un film con Margot Robbie.

In Mare Fuori 5 ti abbiamo lasciata in un momento clou, con la sparatoria al luna park e il ricongiungimento con tua madre. Come evolverà Rosa nella sesta?

Prenderà proprio un altro tipo di strada, cambia totalmente. Tante volte leggevo le scene e mi chiedevo: ma questa è Rosa Ricci?

Il finale di Mare Fuori 5
Il finale di Mare Fuori 5

A sentore, c'è lo zampino di Tommaso…

Sì anche.

Ci raggiunge Silvia Uras, che era nella stanza accanto a registrare un'intervista sulla sua storia con la collega Sara Leombruno. Si siede accanto a Maria e parte il racconto di entrambe sulla colonna sonora del film, la cui parte femminile è stata scritta da Silvia, che poi l'ha cantata con Raiz. 

Raiz, quando è stato qui per la sua intervista (a cura di Francesco Raiola), ci ha raccontato che il singolo Vàttelo!, colonna sonora di Io sono Rosa Ricci, "avrebbe dovuto cantarlo Maria ma alla fine la scelta è ricaduta su Silvia". Com'è andata? 

Maria: Anche se mi avessero chiesto di cantarla, avrei detto no perché non è nelle mie competenze.

Silvia: Invece quando la canticchiava in macchina era molto intonata, devo dire. Per me poi è stata la ciliegina sulla torta, che ha completato l'essere parte del film indirettamente, attraverso la partecipazione di Maria. Adesso che ci sono anch'io dentro, sostenere lei che per me è una parte fondamentale della mia vita non può far altro che piacere.

Silvia ha detto che sei intonata, ce lo cantate un pezzettino di canzone insieme?

(Cantano un pezzo di Vàttelo! insieme a cappella, ndr)

Silvia, cosa ti ha ispirato nella scrittura della parte femminile di questa canzone?

Silvia: Parlo di Rosa, così come Raiz parla di Don Salvatore. Come lui ha dato uno spazio al suo personaggio, io volevo dare voce a Maria. È legata a un momento delicato, quando Rosa scopre che è morto suo fratello Ciro, e volevo descrivere i suoi sentimenti.

Maria: Ci sono stati dei commenti in cui dicono che questa canzone incita alla violenza. Secondo me è sempre come guardi e come ascolti una cosa.

Silvia: Sono d'accordo, è semplicemente una scelta artistica. Personalmente, nella vita non posso mai appoggiare una violenza e non la pratico nemmeno, però lì ci siamo focalizzati sui personaggi, su quello che pensavano loro.

Il vostro rapporto nasce prima del film. Oggi convivete a Roma, ma quando vi siete conosciute?

Maria: Ci siamo conosciute nel 2022 perché io ero una sua fan e la seguivo sui social. Poi quando sono cresciuta anch'io un po' sui social, lei mi ha seguito, mi ha fatto i complimenti e da lì non ci siamo mai più staccate. Non so se hai notato quanto, rispetto a prima che ero sola nell'intervista, ora con lei qui io sia molto più sicura. Siccome questo film è stato molto difficile per me, averla accanto è stato fondamentale perché lei è la colonna della mia vita. Se cade lei, mi cade tutto.

Silvia: Non cadiamo! (ridono, ndr)

Silvia, hai una bella responsabilità.

Silvia: Alla faccia! Ci tengo tanto al risultato finale di un suo progetto, di un sogno. Ci sosteniamo a vicenda.

Maria Esposito e Silvia Uras nella redazione di Fanpage.it
Maria Esposito e Silvia Uras nella redazione di Fanpage.it

Come gestite tutta questa attenzione mediatica che prima, nei vostri contesti sociali, non avevate? 

Maria: Non faccio altro che essere me stessa, sia io da sola che insieme a lei, poi quello che pensano, dicono o vogliono vedere le persone sono problemi loro.

Silvia: Magari vedono una cosa bella, con tutte le cose brutte che succedono.

Cosa vi augurate a vicenda per il futuro?

Silvia: Noi sogniamo in grande, quindi le auguro di arrivare oltre le stelle, oltre tutto quello che desidera. Che tutti i suoi sogni possano avversarsi quanto prima e a lungo.

Maria: Io mi auguro di venire a un tuo concerto in Spagna. E poi ovviamente mi auguro che nel tuo futuro ci sarò io.

Silvia: Speriamo di sì, speriamo proprio di sì.

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