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Il prof Vincenzo Schettini sui maturandi ribellatisi all’orale: “C’è un disagio nella scuola, ma non va affrontato così”

Il Professor Vincenzo Schettini, noto sui social per La fisica che ci piace, ha commentato il dissenso di alcuni studenti che hanno rifiutato di sostenere l’esame orale alla Maturità. “C’è un disagio nella scuola, e non possiamo negarlo. Ma boicottare l’esame di maturità non è il modo giusto per affrontarlo” dichiara.
A cura di Ilaria Costabile
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Uno dei temi più caldi degli ultimi giorni riguarda il dissenso manifestato da alcuni ragazzi durante l'esame di maturità, che si sono rifiutati di sostenere la prova orale, una volta compreso di aver raggiunto una votazione necessaria per la promozione. Pochi casi che, però, sono il simbolo di una protesta e della necessità di cambiare il sistema scolastico, ritenuto dagli studenti troppo competitivo. Un commento sulla questione è stato chiesto anche al professor Vincenzo Schettini, noto sui social come La Fisica che ci piace, che ha invece manifestato le perplessità e preoccupazioni in merito alle modalità con cui è avvenuta questa, giusta, protesta.

Il prof Schettini in disaccordo sulle modalità della protesta

Intervistato da la Repubblica di Bari, il docente ha parlato del disagio che ritiene non si possa nascondere nell'ambiente scolastico, ma ha riflettuto sul modo in cui i ragazzi abbiano manifestato il loro dissenso, provando a dare un'alternativa:

A scuola si vive un disagio, non lo posso negare. Lo vivono gli studenti e lo viviamo anche noi insegnanti. Stiamo attraversando periodi molto complicati, ma il disagio lo si affronta con il dialogo e l’empatia. Detto questo, se fossi stato io un maturando, avrei agito in maniera completamente diversa. Avrei affrontato il mio orale dimostrando le mie competenze, la mia bravura e le mie conoscenze. Avrei fatto vedere la mia capacità di mettermi in gioco: solo dopo, al momento della valutazione, avrei protestato chiedendo che non mi venisse assegnato un voto. Il pensiero è: vi dimostro che valgo e proprio perché ne sono consapevole, rifiuto il voto. Quella sarebbe stata una bella forma di protesta. 

Alla domanda se, magari, la sicurezza della promozione abbia influito sulla scelta finale di non sostenere l'esame orale, Schettini risponde chiaramente e sottolinea come, pur sostenendo gli studenti, è necessario ricordare che non solo la scuola è un luogo in cui si impartiscono regole da rispettare:

Sicuramente, ma per questo è una protesta a metà. Sarebbe stato molto più d’impatto affrontare l’esame a testa alta, dimostrando il proprio valore e rifiutando successivamente la valutazione. Solo a quel punto avrebbero rinunciato a qualcosa, perché ricordiamoci che la protesta è sacrificio. Detto questo, io sono sempre dalla parte dei ragazzi e sono il primo a dire che in questa scuola ci sono tante cose che non vanno: però attenzione, perché ogni percorso ha delle regole, e se iniziamo a infrangerle, è la fine. Così si impara ad affrontare le cose: quando i ragazzi si troveranno in contesti lavorativi, si troveranno di fronte a tantissime situazioni diverse e non potranno sempre dire protesto perché questa cosa non mi piace.

La necessità di tutelare la scuola e il commento a Valditara

Il professore, quindi, sostiene a gran voce il bisogno di modificare la struttura scolastica, senza però farne cadere i pilastri: "Ho sentito dire che l'esame di maturità non serve a niente, ed è gravissimo" e continua dicendo: "La scuola va protetta, va difesa. È importante far capire ai ragazzi che l’esame è uno step difficoltoso che va affrontato, come tutte le prove della vita. È uno scoglio da superare, ma solo così si cresce". In merito alle parole del Ministro Valditara, invece, dice:

Credo che il ministro abbia reagito di pancia, dando una sua lettura per chiedere a tutti di abbassare i toni. Quello che è successo va interpretato, anche se stiamo reagendo tutti d’istinto. È un campanello d’allarme, o meglio, l’ennesimo. C’è un disagio e va compreso, ma è il caso di farlo ragionando assieme ai ragazzi. C’è comunque una fetta enorme di studenti che hanno affrontato la maturità a testa alta

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