Dino Giarrusso: “Respinto dai naufraghi dell’Isola perché colto, mi hanno fatto emergere come il cattivo”

Sincero, a tratti sfrontato, capace di dire sempre ciò che pensa: se è vero che in un gruppo di persone sottoposte a convivenza forzata ci si aspetta sempre di veder emergere un'outsider, quello di quest'anno all'Isola dei Famosi 2025 è stato, senza subbio, Dino Giarrusso. Il giornalista e politico, ex inviato de Le Iene, è finito spesso al centro delle discussioni. Dalla rissa in acqua con Omar Fantini, alla frase infelice su Cristina Plevani che non avrebbe "fatto nulla negli ultimi 25 anni", il naufrago racconta la sua esperienza nel reality in un'intervista a Fanpage. Un'esperienza che definisce ricca, ma anche complessa: "Mi dispiace un po’ la scelta di farmi emergere come il “cattivo”, perché non rispecchia ciò che sono". E sull'atteggiamento ostile da parte degli altri concorrenti: "Pensavano fossi troppo colto e preparato, quasi come se avere un proprio bagaglio culturale fosse malvisto in quel contesto".
Sei uscito a un passo dalla finale, perdendo al televoto flash contro Mario Adinolfi e Patrizia Rossetti. Ti aspettavi di vincere?
Non ci ho mai creduto, perché nella mia vita non ho mai visto neanche un minuto dell'Isola dei Famosi e, in generale, di alcun reality. Non conoscevo le dinamiche di questi programmi e quindi ho sempre pensato che sarei uscito presto. Quando nella penultima puntata ho vinto la prova del serpente Honduregno, nella quale mi sono anche rotto una costola, però, pensavo di essermi guadagnato l'accesso diretto alla finale, ma non è successo. La semifiminale è comunque un buon risultato.

Hai mai pensato che il fatto di partecipare a un reality show potesse ledere alla tua immagine pubblica da giornalista ed ex europarlamentare?
Sì, è una questione che mi sono posto. A convincermi è stata Veronica Gentili, che è una professionista e una giornalista di grande esperienza, che mi ha dato delle garanzie sul modo in cui sarebbe stato impostato quest'anno il programma, quindi ho deciso di accettare e fidarmi di lei.
Quelle garanzie, alla fine, sono state rispettate?
Direi al 90%. Ho partecipato con l'obiettivo di trasmettere un messaggio positivo, che è l'importanza della conoscenza e del mettersi sempre in gioco. Credevo che proporre questo e gli ideali di giustizia, uguaglianza e onestà, in un contesto televisivo simile, potesse tornare utile soprattutto ai più giovani. Paradossalmente, invece, queste mie caratteristiche mi si sono rivoltate contro.
In che senso?
A un certo punto hanno chiesto ai naufraghi cosa pensassero di me e la loro risposta è stata: "È molto colto e preparato, pure troppo". Era quasi come se avere un proprio bagaglio culturale venisse malvisto in quel contesto, tanto che un ottimo giocatore come Mario Adinolfi, ad esempio, ha spento il suo lato polemico ed erudito per diventare un po’ "orsacchiotto", per acquisire consensi che all’inizio non aveva. Ho suscitato diffidenza solo perché sono in possesso di un livello discreto di conoscenza e questo non è un segnale incoraggiante.
Spiegati meglio.
Il professor Tullio De Mauro parlava dell'analfabetismo funzionale come uno dei veri problemi dell'Italia, che ha perso in competitività rispetto a paesi che promuovono, anche mediaticamente l’alta formazione. Ecco, immaginavo di raccogliere, se non ammirazione, quantomeno rispetto per il mio percorso, invece sono andato sulle scatole ad alcuni proprio perché spiegavo delle cose, e questo è un po’ inquietante.

Ritieni che l’analfabetismo funzionale fosse diffuso anche fra alcuni di naufraghi dell'Isola, mi pare di capire…
C'erano adulti che non sapevano risolvere un problema da terza elementare e questo è un problema reale, lo direi anche se non avessi partecipato, ma l’avessi solo seguita in TV. Alcuni errori causavano problemi concreti: ad esempio, ho suggerito di dividere il riso per giorni e non per persone e ha funzionato. Poi si è scelto di fare diversamente, combinando guai e rischiando di rimanere digiuni. Visto che proveniva da me, l'idea di questo calcolo semplice è stata vista con fastidio dagli altri, ma poi si sono ricreduti quando il riso ha iniziato a scarseggiare.
Credi di essere stato l'outsider di questa edizione?
I corpi estranei al classico reality eravamo io e Adinolfi e lo siamo stati fino alla fine. Sono grato agli autori di aver pensato a me, ma mi dispiace un po’ la scelta di farmi emergere come il “cattivo”, perché non rispecchia ciò che sono. Però è stato giusto per tenere alta la tensione e creare dinamiche, è ciò che serve in TV, dunque lo accetto.
Qual è il personaggio che ti sei sentito "cucito addosso"?
Credo che si sia scelto di ritagliarmi addosso il ruolo del puntiglioso, dello scassa**lle e mi sta bene, perché è la mia natura. Ma in alcune occasioni hanno calcato un po' la mano, quasi forzando il racconto. Con Paolo Vallesi è nata un’amicizia vera e solida, che durerà – spero – per sempre. Però si è scelto di evidenziare l’unico minimo screzio tra noi, durante la costruzione del rifugio per la notte. Se mandi in onda solo il momento del battibecco fra due che sono diventati proprio amici fai una scelta un po’ sadica, ma che comunque comprendo, avendo lavorato in TV. Ma questo non è l'unico esempio…
Quali altri esempi ti vengono in mente?
Ti riporto tre frasi dette da alcuni miei compagni d'avventura, per fare esempi concreti: “Quella è tornata a fare la … su Onlyfans”, “Tu sei autistico”, “Quel signore che non riesce nemmeno ad alzarsi dal letto”, quest’ultima riferita a Mario. Sono uscite brutte, che in cinquanta giorni di pressione possono scappare, ma sono state perdonate. A me non è stato perdonato nulla, ma se questo è servito a rendere più vivo il programma, mi sta benissimo, sono felice di esser stato utile.
Pensi che Veronica Gentili sia riuscita a mantenere un ruolo neutro?
Credo se la sia cavata benissimo, non è stata né particolarmente indulgente, né particolarmente severa con nessuno di noi. Ha trionfato nel ruolo di presentatrice ed è stata corretta e imparziale con tutti i naufraghi, la definirei perfetta.
Tornassi indietro, parteciperesti ancora?
Dal punto di vista dell'esperienza in sé, altre cento volte. Lì ti manca tutto e questo ti fa rendere conto di quanto, fuori da quel contesto, la tua vita sia ricca, felice e vada goduta appieno. Non sono pienamente soddisfatto, però, del modo in cui ne sono uscito, ma anche questa è stata un’esperienza utile e, alla prossima occasione, non commetterò gli errori che hanno in qualche modo aperto questa narrazione. In fondo, tutto è dipeso da scelte mie.
Parliamo della rissa in acqua con Omar Fantini. Riguardando quelle immagini, che idea ti sei fatto?
Nel caos del momento non ricordavo come fossero andate le cose, ma rivedendo i filmati mi sembra evidente che Omar mi abbia colpito con pugni alla testa e una manovra a strozzo ben prima che io mi avvicinassi a Cristina Plevani. Anche in quel caso, però, sono passato come quello che ha attaccato una donna pur di vincere una gara, ma le immagini parlano chiaro. Dopo il nostro chiarimento, però, ritengo che quella questione sia un capitolo chiuso.
Plevani alla fine ha vinto, ne sei felice?
Sì, anche se avrei preferito vincesse Loredana Cannata, Cristina era la mia seconda scelta. Credo che loro due fossero quelle che avevano più bisogno sia del premio economico che di un rilancio d'immagine. Mi ha fatto piacere la sua vittoria, onestamente.
Di lei hai detto che dopo aver vinto il GF "non ha fatto nulla negli ultimi 25 anni", credi che quello screzio l'abbia aiutata a conquistarsi il favore del pubblico?
Se l’ha aiutata, mi fa piacere. Ma vorrei chiarire questo punto: mi era stato chiesto di rispondere a dei suoi insulti volgari e gratuiti. La mia risposta era molto articolata e avevo detto che, chi insulta, dice più qualcosa di sé che degli altri, aggiungendo che io e lei abbiamo fatto scelte di vita del tutto opposte. Io ho girato tante città, lei è sempre rimasta a Iseo, io mi sono sposato e ho due figli, lei ha preferito non costruire una famiglia, io ho scelto di mettermi in gioco, lei ha preferito una rispettabilissima vita defilata. Avendo percorsi così lontani, ci sta che non le stia simpatico. Avevo aggiunto anche che, di concreto, sull’Isola stesse facendo poco, come del resto dopo quel primo GF.
Non hai pensato di poter ferire i suoi sentimenti, dicendole queste cose?
No, ho detto sinceramente quello che pensavo, Cristina ha scelto la tattica di scomparire. Rispetto molto le sue scelte lavorative e di vita, io per primo ho fatto il cameriere e altri lavori semplici per pagarmi gli studi. In finale, lei stessa ha spiegato di essere stata bloccata dai sensi di colpa e di essersi spesso limitata per questioni interiori, auspicando di non fare lo stesso adesso che ha avuto un’altra occasione. Ne sono contento, ha detto con parole diverse – ed evidentemente più consone – proprio ciò che avevo detto io. Mi scuso per non essermi spiegato bene e le auguro tutta la felicità del mondo.
All’inizio del percorso hai legato particolarmente con Alessia Fabiani. In spiaggia avete avuto un momento d'avvicinamento e, commentando quelle immagini, hai negato in modo deciso che tra voi ci fosse un flirt. Perché quella reazione?
Perché è la verità. Tra noi non è successo niente, abbiamo avuto una lunga conversazione legata ai nostri figli e alla nostra famiglia. È stato un momento di condivisione molto emozionante e, per questo, ci siamo dati un abbraccio lungo e stretto. Per amor di verità ho voluto precisare che tra noi non fosse accaduto nulla di più.

In un'intervista a Fanpage, tua moglie Sara Garreffa ha parlato del vostro come un "rapporto aperto" e non ha escluso che in futuro possiate avere esperienze sessuali con altre persone. È così?
Sicuramente non ci siamo mai nascosti nulla, né questo succederà in futuro. Il nostro è un rapporto solido, basato sulla fiducia e l'amore reciproco. Può succedere di provare attrazione fisica verso un'altra persona, è la cosa più comune della storia umana, tutto sta nel saperla gestire. Semplicemente, non è ciò che è successo fra me e Alessia, con cui mi sono comunque trovato molto bene dal punto di vista umano.