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Diego Abatantuono: “Ho rifiutato molte cose di lavoro, ho preferito stare con i miei figli”

L’attore sui figli Marta, Matteo e Marco: “Sono tre tra le persone migliori mai conosciute. Il vero orgoglio è quello, avere dei figli di qualità”.
A cura di Daniela Seclì
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Diego Abatantuono ha rilasciato un'intervista a Radio2 nel programma Touché, condotto da Paola Perego e Adriano Panatta, con Nicoletta Simeone. L'attore ha parlato del suo privato, della lunga carriera e del nuovo film intitolato "Improvvisamente a Natale mi sposo": "Carol Alt che interpreta la mia fidanzata? È l'unica parte un po' surreale del film, di fantasy". Poi, ha ironizzato: "È molto più alt che Carol".

Diego Abatantuono ha dato priorità alla famiglia

Diego Abatantuono, mentre raccontava la lunga amicizia con Adriano Panatta, ha anche fatto una riflessione su come abbia sempre dato priorità alla famiglia, anziché alla carriera: "Ad Adriano Panatta mi accomuna il senso dell'umorismo, è una condizione per arrivare all'intelligenza. E credo una filosofia di vita abbastanza simile per molto tempo e anche oggi. Abbiamo giocato a tennis insieme, abbiamo riso. Abbiamo fatto il nostro lavoro con molta professionalità, divertendoci molto e tentando di diventare vecchi con una bella famiglia". Quindi ha aggiunto:

Senza rimpianti. Ho rifiutato molte cose di lavoro ma non ho frequentato marginalmente i miei figli. Sono tre tra le persone migliori mai conosciute. Il vero orgoglio è quello, avere dei figli di qualità.

La carriera di Diego Abatantuono

Quanto alla sua lunga carriera, Diego Abatantuono ritiene che alcune tappe siano state legate al destino e alla fortuna: "Il mio percorso da attore non è stato facile, ma è stato molto legato al destino e alla fortuna. Bisogna capire i tempi. Mi ricordo quando era stato utilizzato tantissimo il personaggio del terroncello, che era molto divertente e aveva anche un peso, non era così leggero. Dopo Pupi Avati, Salvatores era praticamente semi-esordiente, abbiamo convinto noi il produttore a fargli fare Marrakech. È la scelta anche di lavorare con delle persone di qualità, ma la qualità non è che si vede subito. Devi frequentarli un po', capire come sono fatti, avere fiducia tu in loro e loro in te. E alla fine si va avanti bene insieme". Infine, Panatta ha raccontato che una sera a Poltu Quatu, un po' in preda all'alcol, prima trascorsero due ore a parlare in francese con Alba Parietti, che a loro dire si convinse che lo sapessero parlare sul serio, poi rubarono un motorino da una barca per correre nei vialetti.

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