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Gli stop di No Other Land e Open Arms, la destra in Rai fa ciò che vuole e sceglie i film da trasmettere

In pochi giorni due film dal forte valore politico, No Other Land e Open Arms, inizialmente programmati su Rai3, slittano per volere più o meno esplicito dei partiti di maggioranza. Una situazione che ci dice chiaramente in che condizioni si trova il servizio pubblico: e no, non è come tutte le altre volte.
A cura di Andrea Parrella
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Prima No Other Land, ora il caso Open Arms. Negli ultimi giorni il livello di interferenza della politica sulle sorti della Rai, in particolare di Rai3, ha fatto emergere due casi emblematici, che danno l'idea chiara di quanto il condizionamento dei partiti sui dettagli singoli possa raggiungere livelli che vanno oltre la paranoia.

La vicenda di No Other Land risale allo scoro fine settimana, quando è arrivata dalla retrovie la notizia dello slittamento della messa in onda del film premio Oscar del regista palestinese Basel Adra, arrestato nei mesi scorsi. Il film, prestigioso soprattutto per il valore della testimonianza in questo particolare momento storico, era stato inizialmente programmato per il 7 ottobre, così da incrociare una data che da due anni a questa parte ha un forte valore simbolico. Una ricollocazione al 21 ottobre prossimo che, stando alle ricostruzioni giornalistiche emerse in quelle ore, sarebbe figlia della telefonata di un politico che avrebbe spinto per questo spostamento.

La questione legata al film Open Arms è un replay della stessa vicenda, con l'ordine dei fattori cambiato. Il film, che avrebbe dovuto celebrare i dieci anni di attività della Ong in mare, è finito al centro di un'esplicita richiesta che è firmata esplicitamente politica. Ad opporsi sono stati i parlamentari quota Lega in Vigilanza Rai, ovvero Giorgio Maria Bergesio, Ingrid Bisa, Stefano Candiani, Elena Maccanti, Clotilde Minasi ed Elena Murelli che hanno dichiarato: "Sconfitti in tribunale da Matteo Salvini, ma acclamati sulla Tv pubblica. Un vero spot a una organizzazione anti-italiana". Il riferimento, ovviamente, è al processo Open Arms, nel quale il leader della Lega è stato assolto dall’accusa di sequestro di persone e rifiuto di atti d’ufficio. Per celebrare ugualmente la Giornata Internazionale per le vittime dell'immigrazione, Rai decide di metterci una pezza proponendo in prima serata su Rai3 il film di Matteo Garrone Io Capitano, già proposto in prima visione lo scorso marzo.

Un livello di ingerenza e di volontà di controllare la narrazione su alcuni dei temi più caldi del dibattito pubblico, che rappresenta plasticamente i meccanismi di funzionamento dell'azienda di servizio pubblico televisivo, totalmente permeabile alle ingerenze della politica. Nulla di nuovo, si dirà, se il tempo in cui viviamo non rappresentasse un'eccezione alle regolari logiche di spartizione politica della Rai. Un'anomalia perfettamente rappresentata dalla fase di stallo in cui si trova proprio la commissione di Vigilanza, il solo organo di controllo parlamentare sulla Rai, bloccato per l'ostruzionismo della maggioranza sul voto alla presidenza, poltrona ormai vacante da un anno. Una situazione, come ci aveva spiegato la presidente della commissione di vigilanza Barbara Floridia, senza precedenti.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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