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Festival di Sanremo 2022

Sanremo 2022, le pagelle di cantanti e cover: i voti dopo la quarta serata

La quarta serata del Festival di Sanremo è dedicata alle cover. I 25 Big si esibiranno in canzoni del repertorio italiano e internazionale dal 60 ai 90.
A cura di Francesco Raiola
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Il Festival di Sanremo è arrivato alla quarta giornata, l'attesissima serata delle cover in cui i 25 Big si alterneranno sul palco per cantare canzoni non loro. Amadeus, conduttore e direttore artistico, ha scelto una serata da dedicare alla musica tra i 60 e i 90 con tantissime sorprese e soprattutto tantissimi ospiti. Sono molti gli artisti che si faranno accompagnare sul palco da colleghi per rileggere capolavori senza tempo: attesissime Emma e Michielin che scompongono "…Baby One more time" e non deludono, fantastico il duetto tra Jovanotti e Gianni Morandi e l'interpretazione di Truppi di De Andrè con Capossela e Pagani. Queste sono le pagelle della quarta serata.

Noemi – You Make Me Feel Like a Woman – 8

Non vuole nessuno con sé, Noemi, e ora è chiaro perché. Perché vuole stare sola col pianoforte e con la sua voce e quel grido finale dice tutto di un'esibizione convincente.

Giovanni Truppi – Nella mia ora di libertà, con Vinicio Capossela – 10

L'onere di portare De Andrè, questo De Andrè politicissimo sul palco dell'Ariston Truppi se lo prende tutto. La rilegge perché rifarla pedissequamente non aveva senso, Capossela ci mette il suo ma il tocco di classe è mauro pagani, collaboratore storico del cantautore genovese. La sala stampa applaude ed è giusto così.

Yuman – My way, con Rita Marcotulli 6.5

Sceklta coraggiosa quella di Yuman che a Sanremo pensa al o la va o la spacca. Fino a ora è andata, ma forse My Way era un po' too much. Lui è bravissimo, ma il peso di quel brano un po' si è sentito.

Le Vibrazioni – Live and let die, con Sophie and The Giants 6.5

Con Beppe Vessicchio che torna al suo amatissimo pianoforte, Le Vibrazioni si gettano in una versione di "Live and let die", con Sophie and The Giants, e riescono a portarla a casa per bene.

Sangiovanni – A muso duro, con Fiorella Mannoia – 6.5

Sangiovanni porta un pezzone, impegnativo, pubblicato quando Bertoli aveva 37 anni, canzone tosta, specie in bocca a un ventenne. Bene portarsi Mannoia al proprio fianco, serviva esperienza. Non era facile, non lo è stato, ma forse fa parte del percorso di crescita di Sangiovanni.

Emma – …Baby one more time, con Francesca Michielin – 8

Emma e Francesca Michielin prendono un classico del pop anni 90 e lo scompongono, sempre per la regola che se lo devi fare, lo devi fare per bene. C'era chi aspettava questo pezzo e chi mentiva. Il risultato scomposto è giusto!

Gianni Morandi – Medley con Jovanotti – 8

Jovanotti che invece di fare il super ospite va a fare da "spalla" a Gianni Morandi è pura classe! Il medley non poteva che riuscire alla perfezione e infatti così è. Bello vederli entrambi sul palco, era ora

Elisa – What a feeling, con Elena D'Amario – 7.5

Elisa sceglie un classico come "What a feeling" e porta sul palco Elena D'Amario. Scelta giusta che dà potenza al brano – e non poteva essere altrimenti visto quello che rappresenta – e regala un bel momento.

Achille Lauro – Sei bellissima con Loredana Bertè – 7.5

Il problema di un pezzo così, con un'artista come Loredana Bertè, è proprio cantare un pezzo così con Loredana Bertè. Lauro cerca di non strafare, sa qual è la potenza di questo brano e della sua interprete, e si mette di lato, senza scomparire.

Matteo Romano – Your songs, con Malika Ayane 9

Vhe brabvo Matteo Romano, altro che generazione TikTok, il ragazzo si prende il palco e non sfigura al fianco di un'artista, una voce e una personalità come Ayane. Bravi.

Irama – La mia storia tra le dita con Gianluca Grignani – 9

Irama ha il merito di portare su quel palco un talento come Grignani che fa il rocker e spettina il Teatro Ariston. Pura energia, con una canzone che è un classico contemporaneo. Rock ‘n' roll

Ditonellapiaga e Rettore – Nessuno mi può giudicare (di Caterina Caselli) – 7

Anche loro scelgono di rendere omaggio a una delle canzoni più importanti della Storia della musica italiana, e loro lo fanno come ci hanno abituato in questi giorni. Energia.

Iva Zanicchi – Canzone – 6.5

La voce e le immagini di Milva all'inizio mettono subito nel mood, Iva Zanicchi ci mette una voce che a un certo punto prende tutto l'Ariston. Classico con classe.

Ana Mena – Medley con Rocco Hunt – 7

Un medley pensato proprio con la testa a quello che questa serata deve essere, ovvero un karaoke. Ana Mena meglio inqnuesta veste di come l'abbiamo vista in questi giorni, con l'energia di Rocco. Coppia artisticamente da tormentone.

La rappresentante di lista – Be my baby (di The Ronettes) con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra – 9

Avevano promesso qualcosa di estremo e in effetti a un certo punto Be my baby, con Cosmo, diventa un momento rave, viene stravolta e Margherita Vicario e Ginevra diventano moderne Ronettes con Veronica. La serata cover è anche questo

Massimo Ranieri – Anna verrà (di Pino Daniele) con Nek

Massimo Ranieri che canta Pino Daniele è un regalo al festival. "Anna verrà" è un classico, che commuove, e Nek lo accompagna bene. Che eleganza Ranieri che lascia il palco a Nek per prendersi l'applauso del pubblico. Non ci stancheremo di dirlo: grazie Ranieri.

Michele Bravi – Io vorrei, non vorrei ma se vuoi – 7.5

Michele Bravi se la cava bene con un classicone come Io vorrei, non vorrei ma se vuoi. La serata continua a regalare versioni che mantengono la dignità che i pezzi originali meritano. Bravo Bravi.

Mahmood e Blanco – Il cielo in una stanza – 9

Delicatissimi, rispettosissimi di questo capolavoro, Mahmood e Blanco partono giocando con Amadeus e poi mantengono un equilibrio che mantiene la magia della canzone, regalandole ognuno le proprie caratteristiche precipue.

Rkomi – Medley Vasco Rossi con Calibro 35 – 7

Rkomi rende omaggio a Vasco Rossi, petto nudo ma vestito dai Calibro 35. Il vestito è incredibile, l'inizio incerto, poi Rkomi ci mette l'energia, ma l'arrangiamento dei Calibro è impressionante e si prende tre quarti di esibizione. Bravo Rkomi a portarseli appresso

Aka7even – Cambiare, con Arisa – 7.5

Aka7even parte al piano e lascia il centro del palco ad Arisa, poi si alza e va a duettare su un brano difficilissimo. E tenere testa ad Arisa non è semplice. Aka ce la fa, ne ha ancora di strada da fare, ma ha tenuto bene. Arisa, invece, si conferma come una delle nostre migliori interpreti.

Highsnob e hu – Mi sono innamorato di Te, con Mr Rain – 6

Le barre in più di Mr Rain, anch'egli sconosciuto al pubblico sanremese ma con bel seguito fuori da quell'ambito, l'esibizione mani nelle mani di Highsnob e Hu. Niente è intoccabile e ci si confronta con tutto, ma a volte è sì e a volte e no, questa volta è un ottimistico – con tanta fiducia – ni.

Dargen D'Amico – La bambola – 6.5

La bambola ha fatto ballare milioni di persone nel tempo e Dargen ne interpreta il suo significato profondo, almeno a livello musicale. Ma lo fa a modo suo, ovviamente, come ogni karaoke che si rispetti – e come ha fatto Grignani – chiede l'aiuto del pubblico e ci aggiunge un po' di barre e caciara. Bella caciara di Dargen sul palco, non puntava all'interpretazione precisa. Ma la serata cover è anche questa.

Giusy Ferreri – Io vivrò senza te con Andy dei Bluvertigo – 6.5

Giusy Ferreri fa una scelta che può sembrare rischiosa o già sentita a seconda di come la si legga, tiene gli alti, spinge assai, ma è come se mancasse un po' di emozione. Poteva andare meglio.

Fabrizio Moro – Uomini soli (dei Pooh) – 6

Canzone che ha fatto la storia del Festival, Moro sceglie di rendere omaggio al Festival e "si confronta" con Facchinetti, lo fa a modo suo, piacerà ai suoi fan, resta il dubbio se sia stata la scelta giusta.

Tananai – A far l'amore comincia tu con Rosa Chemical 6.5

Conoscendoli un po', Raffaella Carrà era una scelta comprensibile per Tananai e Rosa Chemical, però, ecco, facciamo così: è la serata Karaoke, abbiamo tenuto i voti mediamente alti, loro si sono divertiti, ma aspettiamo l'omaggio ufficiale.

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