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Kekko Silvestre e la depressione: “A mia figlia dicevo di avere mal di gola, ma non riuscivo a cantare”

Kekko dei Modà parla della sua depressione sul palco dell’Ariston, durante la puntata di Domenica In. Il cantante racconta un momento in particolare del suo percorso verso la guarigione.
A cura di Ilaria Costabile
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Ospite della puntata di Domenica In condotta dal palco dell'Ariston, Kekko Silvestre, frontman dei Modà arrivati undicesimi in classifica, ha raccontato attraverso il suo brano "Lasciami" la difficoltà di attraversare un periodo difficile, segnato dall'ombra della depressione.

Il racconto di Kekko dei Modà

Il cantante ha raccontato a Mara Venier che per quasi due anni non è riuscito a salire sul palco e per questo motivo il Festival ha rappresentato un momento importante e significativo per la sua rinascita artistica: "Io ringrazio Amadeus dal punto di vista umano, perché mi ha dato questa opportunità". Kekko, quindi, inizia a raccontare quei momenti così difficili dai quali pensava di non poter venir fuori:

La depressione non è un virus che prendi sull’autobus, vive dentro di te e si manifesta in più forme, parlare di una depressione in una canzone è sempre pericoloso perché ognuno la vede a modo suo, io ho cercato di generalizzare perché la cura è prendere un farmaco, ma non stare sul divano, bisogna provare a fare qualcosa.

Parlare di una tematica così delicata non è stato semplice, soprattutto quando c'è stata la necessità di spiegare a sua figlia Gioia il perché di questo silenzio così prolungato:

Non cantavo già da tempo e a mia figlia dicevo di avere mal di gola, quando in realtà non riuscivo ad alzarmi dal divano, a cantare. Un giorno dal pediatra lei aveva le placche alla gola e chiese al medico se potesse darmi qualcosa perché anche io avevo mal di gola.

Il cantante, infine, lancia un messaggio importante invogliando tutti ad ascoltarsi e non sottovalutare ogni piccolo segnale: "La gente dovrebbe andare tutti i giorni dallo psicologo, è fondamentale, quando ero ragazzo io mio padre mi dava due sberle e finiva lì. Io ero depresso ma non lo sapevo di esserlo, il mio cervello si è spento, è partito tutto con gli attacchi di panico, io pensavo di avere la tachicardia e invece le cose vanno affrontate subito". 

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