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Il testo e significato de Il cielo in una stanza, la canzone di Gino Paoli cantata da Mina

Gino Paoli arriva come ospite nella finalissima del Festival di Sanremo 2023 con la celebre Il cielo in una stanza del 1960: qui il testo e il significato della canzone.
A cura di Vincenzo Nasto
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Gino Paoli a Sanremo 2023
Gino Paoli a Sanremo 2023

Al Festival di Sanremo 2023, attorno alle 22 e 30 arriva sul palco Gino Paoli, che insieme a Danilo Rea si esibisce con Il cielo in una stanza. Si tratta di un brano composto dallo stesso autore ligure nel 1960 e interpretato per la prima volta da Mina nel 45 giri Il cielo in una stanza/La notte e nell'omonimo album. Un momento amarcord per un brano che Mina ha reso iconico, diventando nello stesso anno anche il singolo più venduto. Ma non solo, anche perché nello scorso Festival, Il cielo in una stanza è diventata anche la scelta "giusta" dei vincitori della kermesse Mahmood e Blanco nella serata cover e duetti.

Il significato de Il cielo in una stanza

Gino Paoli si esibisce nella finalissima del Festival di Sanremo 2023 con Il cielo in una stanza, il brano pubblicato nel 1960, prima con l'interpretazione di Mina, poi con quella di Gino Paoli successivamente. Le sue strofe descrivono l'incontro dell'autore con una prostituta: a far da sfondo un bordello di Genova, riconoscibile nel brano dal "soffitto viola". La musica diventa parte del racconto dell'incontro, con la stanza che si apre grazie alla forza di questo amore, in cui è solo il mondo a far da tetto alla coppia, come canta Paoli: "Quando sei qui vicino a me questo soffitto viola, no, non esiste più. Io vedo il cielo sopra noi".

Il testo de Il cielo in una stanza

Quando sei qui con me
questa stanza non ha più pareti
ma alberi, alberi infiniti.

Quando sei qui vicino a me
questo soffitto viola
no, non esiste più…Io vedo il cielo sopra noi

che restiamo qui, abbandonati
come se, se non ci fosse più
niente, più niente al mondo.

Suona un’armonica:
mi sembra un organo
che vibra per te e per me
su nell’immensità del cielo

Suona un’armonica:
mi sembra un organo
che vibra per te e per me
su nell’immensità del cielo

Per te… e per me
nel cielo.

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