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Festival di Sanremo 2024

A 30 anni da Oppure No di Alessandro Bono: “L’Angelo Stonato” morto di Aids a 3 mesi da Sanremo

30 anni fa, l’edizione 1994 del Festival di Sanremo fotografa l’ultima apparizione sul palco di Alessandro Bono con Oppure no: il cantante, malato di Aids, venne attaccato dalla stampa per alcune stonature. Morì 3 mesi dopo, all’età di 30 anni.
A cura di Vincenzo Nasto
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Alessandro Bono, Festival di Sanremo 1994
Alessandro Bono, Festival di Sanremo 1994
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È il 1994, al teatro Ariston di Sanremo si svolge dal 23 al 26 febbraio il 44° Festival di Sanremo, che dopo 16 anni ritorna ad essere gestita in toto dalla Rai, ma soprattutto vede per la prima volta la congiunzione tra i ruoli di conduttore e direttore artistico, affidati a Pippo Baudo, accompagnato da Anna Oxa, Cannelle e Antonella Clerici. L'edizione vedrà la partecipazione di Laura Pausini, l'esordio di Giorgia con E poi, il secondo posto di Giorgio Faletti che esordisce con Signor Tenente sulle stragi mafiose di Capaci e via D'Amelio, senza dimenticare la vittoria di due artisti entrambi originari della Toscana e non vedenti: Aleandro Baldi con Passerà nella categoria Campioni e un giovanissimo Andrea Bocelli con Il mare calmo della sera per la categoria Nuove proposte. Verrà ricordato anche per il ritorno a Sanremo di Loredana Bertè con Amici non ne ho, anche se tra le esibizioni storiche dell'edizione, si distingue Alessandro Bono con Oppure no.

La carriera di Alessandro Bono

Il cantante, originario di Milano e figlio di Riccardo Pizzamiglio, collaboratore di Antonello Venditti, è alla sua terza partecipazione alla kermesse nazionale, dopo aver esordito nel 1987 con Nel mio profondo e nel 1992 Con un amico vicino, cantata in duo con Andrea Mingardi. Nel frattempo, apre i concerti di Bob Dylan, Gino Paoli, ma anche due album: l'esordio omonimo nel 1988 e Caccia alla volpe nel 1991, in cui viene viene certificata anche la sua vicinanza con il chitarrista Mario Lavezzi, con cui inciderà sei brani all'interno del progetto. Lavezzi sarà anche uno dei pochi "amici" a raccontare le sue vicissitudini personali, ad invitarlo in tour, anche negli ultimi momenti della sua vita.

L'esibizione di Alessandro Bono a Sanremo 1994

Sì, perché la sua partecipazione al Festival di Sanremo 1994 coinciderà anche con gli ultimi momenti della sua vita, rappresentata perfettamente da un brano come Oppure No, che vivrà una parabola discendente durante l'evento musicale. Durante la sua prima esibizione, sale sul palco, e i primi piani accolgono il suo viso biancastro, evidenziato dal taglio di capelli biondo, che si scontra con le luci blu e gialle dell'Ariston che gli fanno da sfondo. Un andamento claudicante, accompagnato da qualche stonatura, sembrano ufficializzare sin da subito il suo addio alla gara, che terminerà al 16° posto. In una competizione in cui le voci e le emozioni forti regnano, Alessandro Bono fotografa la sua partecipazione con una strofa: "Ogni giorno che passa è un quadro che appendo".

Alessandro Bono
Alessandro Bono

Ritornerà di nuovo, per la serata finale del Festival, quasi stremato. Per quella sua partecipazione, l'aggettivo "stonato" venne associato al suo nome, quasi a definirne la natura autoriale/musicale, come se la partecipazione potesse determinare anche il continuum della sua carriera. L'aggettivo gli verrà associato anche quando morirà, il 15 maggio 1994, a causa dell'Aids: solo in quel momento si conosceranno le sue condizioni, solo in quel momento si aprirà anche una discussione sul suo consumo di sostanze stupefacenti. Solo qualche anno prima, Elton John cantava The Last song, mentre nel 1991 scompariva Freddie Mercury a Londra.

Proprio Mario Lavezzi, in una lettera pubblicata sul Corriere della Sera, pochi giorni dopo la sua scomparsa, racconterà: "Parlavamo spesso del suo problema e lui cercava di persuadere me e se stesso che utilizzava dosi minime di eroina. Durante la sua breve carriera artistica, fatta di due album molto intensi e sofferti che rappresentano il suo travaglio esistenziale, ha avuto molti incontri artistici, tra i quali Gino Paoli, Francesco De Gregori, Andrea Mingardi. Spero almeno che la morte di Alessandro e di tutti coloro che sono deceduti in questo drammatico modo non sia inutile".

L'ultimo ricordo di Ornella Vanoni

In quei giorni, oltre al ricordo di Lavezzi, arriverà anche la testimonianza di Ornella Vanoni, che ne mostrò il suo lato più umano: "Pochi giorni prima parlavo con tua madre, come sta Alessandro, gli dica che gli voglio bene, tanto bene. Grazie, glielo dirò, lo farà felice, adesso è fuori con la bambina. È morto uno che a Sanremo ha stonato, l’hanno detto tutti, Alessandro, che hai stonato. Solo Lavezzi, al telefono, mi diceva: è troppo emozionato, davvero troppo emozionato".

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