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“Sono rovinato, chi può mi aiuti”: l’appello del genero di Totò Riina dopo il sequestro

Tony Ciavarello, marito della più grande delle figlie del capomafia, Maria Concetta, ha lanciato una colletta online: “Mi stanno perseguitando e ora sono senza soldi”. A luglio gli sono state sequestrate alcune aziende da parte dei carabinieri del Ros di Palermo.
A cura di Biagio Chiariello
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“Chi può mi aiuti. Ho tre bambini, cerco lavoro ma nessuno me ne dà”. L’appello lanciato sul proprio profilo Facebook arriva da Antonio ‘Tony Ciavarello, che da anni vive a San Pancrazio Salentino, in provincia di Brindisi, con Maria Concetta Riina, la più grande delle figlie del capo dei capi di Cosa Nostra. Lo scorso luglio, la  coppia ha subito un sequestro di beni che ha interessato anche altri parenti del boss di Corleone, nell’ambito di una operazione dei carabinieri del Ros di Palermo. Da allora “sono in una condizione disastrosa – scrive Ciavarello – mi hanno sequestrato tutto e non ho più neanche un lavoro visto che si son presi la mia ditta”.

L’uomo ha così deciso di lanciare una raccolta fondi attraverso il sito internet Collettiamo. L’annuncio è stato condiviso lo scorso 21 ottobre sul social network, ma solo in queste ore la notizia ha catturato l’attenzione dei media. “Ciao a tutti – si legge nell’annuncio – purtroppo devo chiedere aiuto a tutti quelli che possono darmi una mano, vi prometto che appena mi rimetto in sesto con il lavoro restituirò tutto a tutti o faremo beneficenza per altri bisognosi”. Infine il seguente appello: “Chi può mi aiuti, ho tre bambini, cerco lavoro ma nessuno me ne dà, per favore datemi una mano, grazie e che Dio vi Benedica”.

Il genero di Toto Riina possiede alcune ditte attive nel settore della vendita al dettaglio di autovetture (la Clawstek srl e la Rigenertek srl). I carabinieri del comando provinciale hanno sequestrato il capannone dove aveva sede una delle aziende. Il sequestro e il blocco dei conti dei famigliari di Riina è stato disposto dal tribunale Misure di prevenzione di Palermo, su richiesta del procuratore Francesco Lo Voi e del suo aggiunto Dino Petrali. Oltre alle società, i militari dell’Arma hanno bloccato anche i conti correnti bancari e un conto postale di Ciavarello.

Non è la prima volta che Ciavarello si affida a Facebook per parlare della situazione attuale economica. Qualche giorno lo ha fatto anche per polemizzare in merito col cronista di Repubblica Salvo Palazzolo (“gente di legge e giornalisti accaniti contro di noi”) proprio a seguito della notizia del sequestro dei beni: “Palazzolo aspetta e spera, tu e tutta la procura di Palermo che ti foraggia gli scoop prima che le cose accadono – aggiunge Ciavarello – E poi. Io non lancio tesi, io a differenza tua parlo per cose di cui sono certo e non come scrivi tu di ciò che i registi ti imboccano”.

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