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Pugnalata a morte dal marito dopo un litigio: Medi muore a 25 anni, era incinta

Kiril Chelebiev, 24 anni, ha ucciso a pugnalate la moglie incinta di 25 anni per cause che sono ancora in via di accertamento. Il delitto ha sconvolto l’opinione pubblica tedesca: la donna è stata ritrovata in una pozza di sangue nell’appartamento della coppia a Bad Nauheim. Dopo una breve caccia all’uomo, il killer è stato fermato e ricoverato in una struttura psichiatrica.
A cura di I. A.
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Massacrata e pugnalata a morte dal marito dopo un litigio nel loro appartamento: è stata trovata in una pozza di sangue Medi Chelebieva, 25 anni e incinta del suo primo figlio, in un delitto che sta sconvolgendo l'opinione pubblica tedesca, per il quale è stato fermato Kiril Chelebiev, 24 anni. I fatti si sono svolti domenica 7 aprile a Bad Nauheim, cittadina situata nel land dell'Assia. Stando a quanto riporta la polizia locale, a dare l'allarme è stato un conoscente della coppia, timoroso del fatto di non ricevere risposta da nessuno dei due. Alcuni amici dei coniugi, come riporta la stampa internazionale, si erano detti preoccupati per entrambi per la piega che stava prendendo il loro rapporto, anche se apparentemente sembrava che tutto stesse andando per il meglio, come testimoniano le numerose dichiarazioni d'amore, con tanto di foto, fatte dal presunto assassino sui social network.

"Siamo sicuri che i due abbiano discusso nel loro appartamento e che quel diverbio sia finito in tragedia. Abbiamo pochi dubbi che sia stato il marito", ha detto il procuratore Thomas Hauburger, mentre la polizia ha subito iniziato una vera e propria caccia all'uomo. Per altro Kiril pare soffrisse di problemi mentali, per questo tutti i residenti sono stati avvertiti della presenza di un pericolo pubblico in giro per la cittadina. È stato ritrovato poco dopo in un negozio e fermato dagli agenti che l'hanno trasferito in una struttura psichiatrica, in attesa di comparire davanti al giudice che ne deciderà il collocamento definitivo. È accusato di omicidio colposo. Ancora ignoto il motivo che abbia scatenato al punto tale la sua rabbia da commettere un crimine così efferato, dal momento che rifiuta di rispondere alle domande degli inquirenti.

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