Oradour-sur-Glane, dove il tempo si è fermato dopo il massacro nazista

Oradour-sur-Glane era un tranquillo paesino posto nel dipartimento della Haute-Vienne a 200km da Bordeaux. Il borgo oggi è tristemente noto a causa di un terribile episodio passato alla storia proprio come "la strage di Oradour-sur-Glane ". Le rovine nella foto testimoniano, ancor'oggi, quello che è il peggior massacro nazista nella Francia occupata. Era il 10 giugno del 1944, durante la seconda guerra mondiale, quattro giorni prima, gli alleati erano sbarcati in Normandia. L’offensiva segnava l’inizio della fine per la Germania nazista. I reparti della 2° divisione corazzata SS del Reich trucidarono 642 persone e il paese fu dato alle fiamme; dopo il conflitto, il villaggio non fu ricostruito e le rovine furono appositamente lasciate così per istituire un museo della memoria all’aperto.
Ieri, il presidente tedesco Joachim Gauck ha visitato Oradour-sur-Glane in segno di unità nei confronti dei francesi. Ha detto di provare un "misto di gratitudine e di umiltà". Insieme a lui c'era l'omologo francese, Francois Hollande. "La Germania, che ho l'onore di rappresentare è una Germania diversa da quella che tormenta i ricordi" ha detto Gauck. "Hai fatto la scelta di visitare questo posto e questo ti fa onore, e allo stesso tempo ci obbliga, una volta che il passato è stato riconosciuto, ad andare con coraggio verso il futuro", ha risposto il Presidente francese.

Hollande e Gauck sono stati accompagnati da due degli unici tre superstiti viventi del massacro di Oradour, Robert Hebras, 88 anni, e Jean-Marcel Darthout. “Per me il dramma di Oradour è rappresentato da questo luogo, qui, dove donne e bambini sono stati uccisi senza pietà”, ha detto Hebras, che aveva 19 anni all'epoca. Lui, per sfuggire alla barbarie dei nazisti si nascose sotto i cadaveri dei suoi compaesani. “Hanno riconosciuto l’avvenuto massacro. Perché per tanto tempo quello che è accaduto a Oradour non era vero per i tedeschi”, ha detto Darthout, altro sopravvissuto, che ha dovuto aver pazienza prima di sentire pronunciare il mea culpa tedesco, con cui la Germania ha riconosciuto questo crimine di guerra.
