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Fa il bagno al figlio di un anno con l’acqua bollente e lo uccide, poi dà la colpa alla sorellina di 10 anni

Ha fatto il bagno al figlioletto Ethan di un anno immergendolo in una vasca piena di acqua bollente, uccidendolo, e poi ha dato la colpa della tragedia alla figlia maggiore di 10 anni. Ora Christina Hurt, già nota ai servizi sociali per i maltrattamenti subiti dagli altri due figli, rischia la pena di morte.
A cura di C. M.
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Ha immerso il figlioletto di un anno nell'acqua bollente, uccidendolo, poi per discolparsi ha provato a dare la colpa alla figlia di 10 anni. Christina Hurt, mamma americana protagonista dell'assurdo omicidio, ora rischia la pena di morte. Secondo quanto riportano le cronache locali, la donna avrebbe fatto il bagno al figlio di un anno con l'acqua bollente e il piccolo sarebbe morto poco dopo a causa delle gravissime ustioni riportate su tutto il corpo. La donna ha immediatamente ammesso ai medici che le ustioni erano dovute all'altissima temperatura dell'acqua della vasca in cui aveva immerso il piccolo Ethan Coley, ma per cercare di discolparsi dall'accusa di omicidio ha cercato di dare la colpa alla sorellina maggiore del bimbo. La donna ha infatti raccontato che la colpa della tragedia sarebbe stata da ascrivere alla figlia di dieci anni, che avrebbe messo troppa acqua calda nella vasca.

Subito dopo il bagnetto, vedendo che il bimbo non stava bene, la donna prima di portarlo in ospedale avrebbe chiamato un amico chiedendo aiuto a avrebbe somministrato al figlio agonizzante una serie di impacchi naturali che altro non hanno fatto che prolungarne l'atroce agonia. Solo dopo un'intera notte, in cui il bambino è stato male con vomito e febbre alta, si è decisa ad andare in ospedale, ma ormai era già troppo tardi. Nonostante i tentativi di rianimazione disperati, i medici non hanno potuto far altro che dichiarare il decesso del piccolo Ethan. Ora la donna è accusata di omicidio e lesioni su minore e pare che già in passato avesse ricevuto le attenzioni dei servizio sociali per dei maltrattamenti sugli altri due figli.

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