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L'omicidio Meredith Kercher

Amanda Knox attacca la giustizia italiana e Trump: “Ha rischiato di danneggiarmi tantissimo”

In un’intervista concessa a Rolling Stone, la trentenne Amanda Knox accusa la magistratura italiana e Trump: “Non c’è alcuna garanzia che l’Italia riconosca che quello che ha fatto è sbagliato, ma almeno sarei felice se venisse stabilito che ciò che è accaduto in quella stanza non era legale”. E poi, ancora: “Il modo in cui il gesto è stato interpretato nei tribunali italiani avrebbe potuto danneggiarmi moltissimo. Non è sembrata una difesa ma una sorta di bullismo, di arroganza da parte degli americani nei confronti degli italiani”.
A cura di C. M.
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Dopo mesi di silenzio, dagli Stati Uniti Amanda Knox torna a far parlare di sé. Questa volta a scatenare le polemiche sono alcune dichiarazioni rese dalla trentenne americana nell'ambito di un'intervista rilasciata a Rolling Stone. La ragazza è infatti tornata a commentare il processo, e la relativa tardiva assoluzione, per la morte della giovane coinquilina Meredith Kercher, uccisa in circostanze mai totalmente chiarite all'interno della villetta perugina in cui viveva con Amanda. Per l'omicidio di Meredith, Amanda ha scontato 4 anni di carcere in regime di detenzione cautelare, per poi essere assolta in via definitiva nel marzo del 2015. Nell'intervista, la trentenne americana critica aspramente la magistratura italiana, ma anche l'attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “La Corte europea per i diritti umani ha accolto il ricorso. Ma sono ancora in attesa di conoscere il verdetto”, spiega Amanda.

"Ho denunciato, in particolare, il fatto di avermi negato il diritto di avere un avvocato, di avermi colpita durante gli interrogatori e per il fatto che tutto ciò che è accaduto si ripercuote sulla mia intera vita. Spero che il Tribunale lo capisca. Non c’è alcuna garanzia che l’Italia riconosca che quello che ha fatto è sbagliato, ma almeno sarei felice se venisse stabilito che ciò che è accaduto in quella stanza non era legale", ha proseguito la trentenne. “Mi interrogarono per oltre 53 ore in cinque giorni. Il risultato fu che l’interrogatorio finì nel modo sbagliato che tutti abbiamo visto. Non mi lasciavano uscire senza che affermassi qualcosa che includesse il nome di qualcuno. Questa cosa insana di estorcere false confessioni è molto comune. Non c’è alcun bisogno di colpire le persone o di molestarle verbalmente e psicologicamente. C’è un motivo se tutto ciò è definito illegale. Ero una ragazza di 20 anni senza precedenti con la giustizia e con un livello di italiano pari a quello di un bambino di 10 anni”, si legge nell'intervista.

Capitolo Donald Trump, anche in questo caso Amanda non le manda a dire e si sfoga: "Lo ringrazio per avermi aiutata, ma il modo in cui il gesto è stato interpretato nei tribunali italiani avrebbe potuto danneggiarmi moltissimo. Non è sembrata una difesa ma una sorta di bullismo, di arroganza da parte degli americani nei confronti degli italiani. Come se gli americani si sentissero in diritto di dire agli italiani cosa fare. Avrei preferito che Trump avesse agito con maggiore prudenza”. E poi, ancora, sempre su Trump: "Sono molto preoccupata per il suo governo. Credo che il cambiamento climatico sia un problema mondiale e che non stiamo offrendo un buon servizio chiamandoci fuori dalla partita dell’energia pulita, che rappresenta il futuro. È sconcertante sapere che siamo tornati all’era del carbone. Senza parlare dei passi indietro che stiamo facendo sulla discriminazione”.

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