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A 11 anni mette in carica il tablet e si addormenta: dispositivo va a fuoco e si fonde col materasso

Callum Hewkin, 11 anni dello Staffordshire, ha rischiato di morire dopo che il tablet che aveva usato per vedere un film prima di addormentarsi ha preso fuoco, arrivando a bruciare e bucare le lenzuola, mentre era in carica. Il mattino seguente i genitori, svegliati dal suo pianto, hanno trovato la sua stanza invasa dal fumo: “Sarebbe potuta essere una strage”.
A cura di I. A.
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Tragedia sfiorata nello Staffordshire, Regno Unito, dove un bambino di 11 anni si è addormentato dopo aver messo in carica il suo tablet, poggiandolo sul letto. Dopo 9 ore, però, il dispositivo ha preso fuoco proprio vicino la testa del piccolo, riuscendo addirittura a fondere le lenzuola. Callum Hewkin, questo il nome del bimbo protagonista della vicenda, voleva soltanto vedere un film prima di andare a dormire, poi ha lasciato il device in carica accanto a sé.  È successo lo scorso giovedì. Il mattino seguente i genitori, Amy e Stewart, svegliati dalle urla del figlio, hanno trovato la sua stanza invasa dal fumo, con le lenzuola completamente bruciate e bucate in prossimità del dispositivo marchiato Samsung, fino alle molle metalliche, e un forte odore di plastica bruciata.

Oltre alle lenzuola, infatti, il materasso si era completamente fuso sotto il dispositivo. La coppia ha così deciso di denunciare l'incidente, mettendo in guardia anche gli altri genitori sulla pericolosità di questo tipo di device, che avrebbe potuto rivelarsi letale per il bambino dal momento che si trovava a pochi centimetri dal suo cuscino. "Sia la spina e il cavo erano in perfette condizioni e il dispositivo aveva 4 anni", hanno sottolineato. Ciò è stato confermato anche dai vigili del fuoco giunti sul posto per riportare la situazione sotto controllo: secondo pompieri se il tablet fosse stato lasciato in carica per altri 10 minuti con molte probabilità sarebbe letteralmente esploso, con il rischio di provocare una vera e propria strage familiare. Il quotidiano inglese Daily Mail, che per primo ha denunciato l'accaduto, ha contattato l'azienda produttrice ed è in attesa di un suo commento.

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