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Siria, entra il vigore il cessate-il-fuoco di sette giorni concordato tra USA e Russia

E’ stato il regime siriano ad annunciare la tregua” Risponderemo con decisione a qualunque violazione”. L’obiettivo è riportare la pace nel Paese martoriato da 5 anni di guerra civile.
A cura di Biagio Chiariello
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E' scattata ufficialmente la tregua di sette giorni concordata per la Siria dagli Stati Uniti e dalla Russia. E’ stato il regime del presidente Bashar al Assad ad annunciare l'entrata in vigore del cessate-il-fuoco in tutto il Paese, sottolineando che le sue forze risponderanno "con decisione" a qualunque violazione. Il ministero della Difesa russo ha chiesto all'Esercito libero siriano di non combattere più contro le unità curde nel rispetto dell’accordo stipulato lo scorso 9 settembre a Ginevra.  Lo Stato maggiore della Difesa del Cremlino ha precisato che Mosca ha portato a termine tutti i preparativi per la realizzazione della tregua.

“In linea con gli accordi (tra Russia e Stati Uniti), il regime di cessate il fuoco su tutto il territorio della Repubblica araba siriana entrerà in vigore alle 19 (ora di Mosca)”, ha annunciato il generale Sergei Rudskoy, responsabile del Comando operativo dello Stato maggiore della Difesa russo. “La Russia ha ‘tutte le capacità necessarie' a monitorare il cessate il fuoco in Siria” ha evidenziato Rudskoy. Il ministero della Difesa russo ha quindi precisato che proseguiranno i bombardamenti contro i jihadisti dello Stato Islamico e contro i miliziani legati ad al-Qaeda. Verrà inoltre allestito un centro per coordinare le azioni di Mosca e Washington nella lotta al terrorismo in Siria. Il generale ha assicurato che la stampa verrà informata di tutti gli eventuali aggiornamenti sulla tregua in modo che possa avere "una visione oggettiva della situazione reale".

Come parte dell’accordo, la Russia dovrebbe collaborare con l’aviazione siriana per replicare agli eventuali raid sulle aree di Aleppo controllate dall’opposizione. Gli Stati Uniti, da parte loro, si impegnano invece a cooperare nella guerra contro Jabhat Fatah Al Sham, che in molte zone del Paese è strettamente legato ai gruppi dell’opposizione appoggiati da Washington. L’obiettivo è quello di riportare la pace nel Paese martoriata da una guerra civile che va avanti da 5 anni.

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