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Siria, Bonino sulla liberazione di Quirico: “Nessun riscatto”

Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha negato il pagamento di un riscatto per la liberazione del giornalista Domenico Quirico e ha assicurato il massimo impegno per gli altri ostaggi. Sulla crisi siriana: “Possibile stop armi chimiche senza raid”.
A cura di Susanna Picone
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Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha parlato, intervistata a Radio 24, della situazione in Siria e della liberazione di Domenico Quirico, il giornalista de La Stampa rientrato in Italia domenica sera. In merito a Quirico la ministra ha negato il pagamento di un riscatto per la sua liberazione e ha anche assicurato il massimo impegno per gli altri due italiani che ancora sono tenuti in ostaggio. Si tratta di padre Paolo Dall’Oglio, che come Quirico è sparito in Siria, e del cooperante Giovanni Lo Porto, rapito in Pakistan.  Bonino ha detto che non le risulta, appunto, che sia stato pagato alcun riscatto per Quirico e ha aggiunto che le “dietrologie” non aiutano mai ma che “bisognerebbe guardare quello che abbiamo davanti agli occhi”. Sul caso di padre Dall’Oglio, la Bonino ha detto di avere canali “fragilissimi e spesso contraddittori” e che anche per lui continua il lavoro paziente come è stato per il giornalista e come è tuttora per Lo Porto.

In Siria spazio per dar voce alla diplomazia – Il ministro ha parlato anche della crisi in Siria affermando che nel Paese di Assad si è “recuperato uno spazio per tornare a dar voce alla diplomazia”. Mettere sotto controllo le armi chimiche del regime è, per la Bonino, “un obiettivo sacrosanto” che probabilmente si può ottenere senza ricorso ad attacchi militari. Quanto all’individuazione dei colpevoli degli attacchi in Siria, ha poi proseguito la titolare della Farnesina, se si dimostrasse la responsabilità di Assad, questo “potrebbe essere deferito alla Corte penale internazionale”. Bonino ha respinto, nel corso dell’intervista, le accuse di anti-americanismo ricevute per il no all’intervento militare in Siria senza un mandato Onu: “È tutto abbastanza risibile, ho dimostrato in tutta la mia vita come io ritenga che l’alleanza con gli Usa sia strategica, l’antiamericanismo non mi riguarda”.

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